La Corte di Cassazione ha deciso: Carla D’Amico, sorella dei boss Antonio e Giuseppe D’Amico e figura di spicco del clan omonimo di Ponticelli, torna in carcere. La donna, già condannata in diversi procedimenti, dovrà scontare una pena residua di alcuni anni.
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La notizia è un duro colpo per il clan D’Amico, già alle prese con una serie di difficoltà. Tradimenti interni, come quello di Giuseppe Perrella, hanno indebolito l’organizzazione. Inoltre, l’agguato costato la vita a Massimo Lucca, zio dell’attuale reggente, ha innalzato la tensione con i rivali del clan De Micco.
I D’Amico vivono ormai in una sorta di assedio, come riporta nei suoi puntuali reportage da Ponticelli, la giornalista anti camorra Luciana Esposito, temendo nuove incursioni dei nemici.
Le loro preoccupazioni, per ironia della sorte, si concentrano soprattutto sulla scarcerazione imminente di Giuseppe Riccardi, marito di Carla D’Amico. L’assenza della donna, che avrebbe dovuto sostenerlo al suo ritorno a Ponticelli, complica ulteriormente la situazione. Il boss sarà quindi senza appoggio.
L’arresto di Carla D’Amico indebolisce ulteriormente il clan, costretto a fare i conti con la paura e l’incertezza. La vita nel rione Conocal è segnata dalla violenza e dalla diffidenza. Molti membri della famiglia D’Amico, per timore di ritorsioni, hanno deciso di tenere i propri figli lontano dalla scuola.
Il ritorno in carcere di Carla D’Amico è un evento destinato a influenzare profondamente le dinamiche criminali di Ponticelli. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come il clan D’Amico reagirà a questa nuova sfida.
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E' incredibile come la situazione del clan D'Amico sia peggiorata. La scarcerazione di Giuseppe Riccardi ora sarà un problema, senza il sostegno di Carla, il clan è in grossa difficoltà. La violenza a Ponticelli non sembra finire mai.