Nello Musumeci ha presentato a Pozzuoli quella che definisce “la prima grande operazione di prevenzione strutturale mai realizzata in Italia”.
Si tratta del Piano di messa in sicurezza promosso dal commissario straordinario Fulvio Soccodato, scelto dal governo, come spiega il ministro della Protezione Civile, per “la sua nota competenza e il suo pragmatismo”.
Il programma è vasto e impegna quasi mezzo miliardo di euro stanziati dal governo, con l’obiettivo di mettere in sicurezza le infrastrutture pubbliche: non solo le strade, ma anche caserme, scuole e infrastrutture portuali.
Una parte strategica del piano include un focus sulla sostenibilità, per realizzare interventi che siano socialmente, ambientalmente ed economicamente sostenibili, con attenzione alla gestione dei cantieri e riducendo al minimo l’impatto sulla popolazione.
Il piano è stato presentato nel Centro operativo comunale della Protezione Civile a Pozzuoli da Soccodato e Musumeci, alla presenza di Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento della Protezione Civile, del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e dei sindaci dei Comuni interessati dal fenomeno del bradisismo.
Per la prima fase sono stati destinati 260 milioni di euro sui 630 complessivi, con l’intento di completare 56 interventi in 36 mesi.
“Mi auguro che questo progetto possa diventare un esempio, un modello, da applicare anche ad altri territori vulnerabili,” dichiara Musumeci, sottolineando il clima di “assoluta collaborazione e rispetto reciproco” tra istituzioni e territori. L’obiettivo è continuare a lavorare in sintonia con la Regione e i Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli.
Musumeci spiega che sono stati coinvolti anche l’Aeronautica Militare e il Ministero della Giustizia per le infrastrutture di loro competenza, e si dice “ottimista”, proponendo di organizzare incontri semestrali per informare costantemente la popolazione sui progressi. “La gente ha diritto a una convivenza consapevole e vigile”.
Parallelamente, le istituzioni proseguiranno gli sforzi per la prevenzione non strutturale, che, secondo il ministro, “deve coinvolgere anche le scuole e continuare senza sosta”.
Per il prossimo anno sono previste ulteriori esercitazioni, con un’attenzione speciale ai più giovani, iniziando dalle prime classi, perché, conclude Musumeci, “è fondamentale sviluppare una nuova consapevolezza sulla fragilità del territorio e promuovere una cultura del rischio più responsabile. Andiamo avanti con grande impegno e buona volontà”.
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