Caivano. Gente che non conosce la dignità, che non conosce l’onesta e legalità e che pensa di vivere attraverso i soprusi e le minacce: metodi tipicamente camorristi. Solo così si possono spiegare le minacce alla mamma di una delle cuginette abusate al Parco Verde di Caivano: “Sei la causa degli sgomberi”.
E’ la vergognosa minaccia arrivata il giorno dopo i primi 36 sgomberi degli appartamenti occupati abusivamente nel Parco Verde di Caivano, alla mamma di una delle cuginette stuprate un anno fa nel quartiere.
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La donna è stata “accusata” dalle altre donne del rione e minacciata. È quanto scrive l’avvocato Angelo Pisani, legale della donna, in una lunga lettera inviata al Prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Il legale chiede “un intervento urgente per la tutela dell’incolumità e della salute della signora” l’avvocato Pisani, parlando di una donna già “segnata dalla dolorosa vicenda subita dalla figlia” che “si trova oggi a vivere in un clima di paura e tensione”.
Dopo gli sgomberi, la mamma di una delle cuginette “è stata oggetto di gravi accuse e minacce da parte di alcuni residenti, che la considerano ingiustamente la causa degli sgomberi e delle attività poste in essere dal Governo”.
“La signora, rimasta sola a Caivano e senza adeguato supporto istituzionale, vive ora in uno stato di segregazione forzata – precisa nella lettera il legale – senza poter neppure uscire di casa per soddisfare i propri bisogni primari, a causa delle continue minacce alla sua incolumità”.
Le amiche le hanno consigliato di non uscire di casa
Le sue amiche più vicine “le hanno consigliato di non uscire dall’abitazione per evitare possibili ritorsioni” scrive Pisani al Prefetto, che chiede “che vengano attivate tutte le procedure idonee a tutelare i suoi diritti, inclusa la possibilità di un trasferimento immediato in una località protetta o in una struttura sicura come una casa famiglia”.
“Lo Stato ha il dovere di proteggere la signora – conclude il legale – una donna che, con coraggio, ha alzato la voce per salvare le bambine di Caivano e infrangere il muro di omertà che per anni ha avvolto questa realtà”.