In Italia, prenotare una visita medica specialistica tramite il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) può diventare un’odissea. Il caso segnalato da una nostra lettrice, la signora Immacolata di Angri, ne è un chiaro esempio.
La signora, necessitando di una visita endocrinologica, ha chiamato il CUP (Centro Unico di Prenotazione) e, con grande sorpresa, ha scoperto che la prima data disponibile era a febbraio 2026. Due anni di attesa per un controllo specialistico, nonostante il pagamento del ticket, sono inaccettabili e pongono gravi interrogativi sulla gestione della sanità pubblica.
Non è difficile immaginare lo sconforto della signora Immacolata che, con ironia, ha detto all’operatrice che per quella data potrebbe anche non esserci più. Una battuta amara che non ha portato a nessuna soluzione: la data è rimasta la stessa, a conferma di un sistema sempre più in affanno.
Un Problema Diffuso e Sistemico
Il caso di Immacolata non è isolato. Molti cittadini italiani segnalano attese interminabili per accedere a visite, esami diagnostici e terapie, rendendo di fatto inaccessibile il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. La situazione è paradossale: l’Italia dispone di strutture mediche moderne e di personale sanitario altamente qualificato, ma le risorse non sono distribuite o utilizzate in modo efficace.
Le Cause del Disastro
Tra le principali cause di questa situazione emergono:
- Ridimensionamento delle Guardie Mediche
Un tempo presidio essenziale sul territorio, oggi le guardie mediche sono spesso percepite come inutili. In passato, svolgevano compiti di primo soccorso come suturare ferite, eseguire elettrocardiogrammi, somministrare farmaci e gestire piccoli interventi che oggi sovraccaricano i Pronto Soccorso. Riqualificarle e restituire loro un ruolo centrale potrebbe ridurre la pressione sugli ospedali. - Medici di Base Sottoutilizzati
Anche i medici di famiglia, pur essendo un punto di riferimento, potrebbero essere meglio organizzati e dotati di risorse per svolgere compiti che oggi richiedono un accesso alle strutture specialistiche. Potenziarli con strumenti diagnostici e un maggiore supporto amministrativo potrebbe fare la differenza. - ASL in Affanno
Le Aziende Sanitarie Locali, che dovrebbero essere il fulcro dell’assistenza sul territorio, spesso non riescono a soddisfare le esigenze dei cittadini. La riorganizzazione di molte ASL, come quella di Nocera Inferiore, sembra aver ridotto i servizi invece di potenziarli, peggiorando la situazione.
Le Soluzioni Necessarie
Per affrontare questo problema, è fondamentale:
- Aumentare gli investimenti nella sanità pubblica, destinando risorse adeguate per ridurre i tempi di attesa e aumentare la disponibilità di specialisti.
- Riqualificare e valorizzare le strutture territoriali, come le guardie mediche e i medici di base, per gestire i casi meno gravi in modo efficace.
- Digitalizzare e semplificare i processi amministrativi, migliorando la gestione delle prenotazioni e ottimizzando il lavoro del personale sanitario.
- Assegnare fondi specifici alle ASL, affinché possano migliorare i servizi e rispondere in modo adeguato alle esigenze del territorio.
Un Appello alle Istituzioni
Il caso di Immacolata è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Dietro ogni numero e ogni statistica c’è una persona che soffre, che attende, che rischia di vedere peggiorare la propria salute. È necessario un intervento urgente e deciso da parte delle istituzioni, affinché il diritto alla salute torni a essere una realtà concreta e accessibile per tutti.
Non possiamo permettere che situazioni come questa diventino la norma. La salute dei cittadini italiani merita rispetto, attenzione e azioni concrete.
Articolo pubblicato il giorno 26 Novembre 2024 - 20:51