Il consigliere regionale Giovanni Zannini, accusato di aver sfruttato il suo ruolo politico per favorire nomine di propri sostenitori.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, Zannini avrebbe consegnato personalmente dei “pizzini” contenenti i nomi dei candidati da favorire, bypassando così le procedure concorsuali e garantendo l’assunzione a persone non necessariamente meritevoli.
Le accuse a carico del consigliere regionale sono supportate da un corposo dossier investigativo. In primo luogo le conversazioni registrate avrebbero catturato Zannini mentre impartiva direttive precise su come manipolare le graduatorie e favorire determinate candidature.
Poi ci sono le immagini di videosorveglianza avrebbero ripreso il consigliere regionale mentre consegnava materialmente i “pizzini” agli uffici dell’Asl.
Durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni e negli uffici di Zannini e degli altri indagati, sono stati sequestrati numerosi documenti che confermerebbero il coinvolgimento del politico in un sistema corruttivo consolidato.
L’inchiesta ha svelato un meccanismo perverso in cui il potere politico veniva utilizzato per condizionare l’accesso al lavoro pubblico, con gravi ripercussioni sulla trasparenza e sull’equità delle procedure concorsuali. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero portare all’emersione di ulteriori responsabilità.
Tra gli indagati Alfredo Campoli, noto imprenditore di Mondragone attivo nel settore dei servizi ambientali. Zannini avrebbe ricevuto in regalo da Campoli due motorini per i suoi figli in cambio di un ‘aiuto’ da parte del politico per ottenere un appalto nel comune di Teano.
E tra i reati che la procura contesta al consigliere regionale c’e’ anche quello di concussione in una vicenda che lo collega ai fratelli Griffo (entrambi indagati), imprenditori titolari di una nota azienda specializzata nella produzione di mozzarella di Bufala campana Dop.
Il consigliere regionale e gli altri indagati sarebbero intervenuti nello sblocco di procedure per la realizzazione di impianti in cambio di favori, anche una gita in barca a Capri che sarebbe costata oltre 7.300 euro.
“Confido nell’operato della magistratura a cui ho fornito la massima collaborazione e nei prossimi giorni chiederò di essere ascoltato dagli inquirenti per fornire loro tutte le spiegazioni e dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.
Così, in una nota, Giovanni Zannini, consigliere regionale della Campania della lista De Luca Presidente, e a capo della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania.Zannini è indagato nell’ambito di una indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere su appalti nel settore ambientale e su favori che avrebbe ricevuto da alcuni imprenditori tra cui viaggi e motorini per i figli.
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