Le recenti ordinanze del tribunale di Milano hanno fatto luce su una rete criminale complessa, che lega il tifo organizzato della Curva Nord dello stadio Giuseppe Meazza alla ‘ndrangheta. L’indagine, avviata nel 2018 dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ha esaminato una serie di episodi di violenza e criminalità legati ai tifosi dell’Inter, culminando in un’ordinanza emessa dal giudice Domenico Santoro. Le accuse mosse nei confronti di figure centrali come Antonio Bellocco, Andrea Beretta e Marco Ferdico vanno dalla partecipazione a un’associazione per delinquere di stampo mafioso, fino a reati di estorsione, bagarinaggio e aggressioni violente.
Tra gli episodi violenti evidenziati nel procedimento figurano alcune delle azioni più note nel panorama del tifo organizzato. Il 26 dicembre 2018, durante la partita Inter-Napoli, gli scontri tra gli ultras della Curva Nord e i tifosi napoletani portarono alla morte di Daniele Belardinelli, ultras varesino. Questo tragico episodio rappresenta solo uno dei tanti eventi che testimoniano l’escalation di violenza nelle curve. Si ricordano anche altre aggressioni, come quella ai tifosi juventini del 18 ottobre 2015 o l’agguato ai tifosi bolognesi nel 2016.
Le indagini hanno rivelato che i capi ultras non solo gestivano la Curva Nord, ma controllavano anche una serie di attività illecite che ruotavano intorno allo stadio San Siro. Attraverso la vendita a prezzi maggiorati di biglietti, bevande e merchandising, il gruppo criminale accumulava ingenti somme di denaro. Gli indagati avrebbero inoltre estorto denaro a gestori di attività commerciali interne allo stadio, costringendoli a pagare tangenti per continuare a operare. Un esempio lampante di queste pratiche è l’estorsione ai danni dei gestori del catering dello stadio, obbligati a versare somme di denaro attraverso fatture false.
Il legame con la ‘ndrangheta e le attività illecite fuori stadio
Uno degli aspetti più preoccupanti dell’inchiesta riguarda l’infiltrazione della ‘ndrangheta nella gestione della Curva Nord. Antonio Bellocco, figura di spicco della famiglia mafiosa omonima, aveva il compito di coordinare le attività della tifoseria interista, canalizzando parte dei profitti illeciti verso l’organizzazione mafiosa. L’omicidio di Bellocco, avvenuto il 4 settembre 2024, rappresenta un punto di svolta nelle indagini, segnalando un cambio di leadership all’interno del tifo organizzato e sollevando interrogativi sui nuovi equilibri che si stanno formando. Prima di lui, anche Vittorio Boiocchi, altro leader degli ultras, era stato assassinato nell’ottobre del 2022, confermando la pericolosa commistione tra violenza da stadio e criminalità organizzata.
Oltre alle attività interne allo stadio, il controllo si estendeva anche a settori esterni. Un esempio significativo è la gestione dei parcheggi abusivi intorno allo stadio, un’ulteriore fonte di reddito per la Curva Nord, come emerge dalle intercettazioni tra Giuseppe Caminiti e Andrea Beretta. Le intercettazioni rivelano come i leader ultras imponessero il pagamento di tangenti ai gestori dei parcheggi, garantendo protezione mafiosa contro potenziali atti vandalici o interferenze esterne. Questo controllo si estendeva fino alla gestione dei venditori ambulanti di magliette e gadget, che operavano sotto il rigido controllo della tifoseria organizzata.
L’inchiesta sulla Curva Nord dello stadio Meazza mette in luce un sistema criminale radicato e complesso, che va ben oltre la semplice passione calcistica. Le curve degli stadi, tradizionalmente viste come luoghi di aggregazione per i tifosi, si sono trasformate in veri e propri centri operativi per attività illecite. La ‘ndrangheta ha saputo sfruttare questo contesto per creare una rete di guadagni illeciti, utilizzando i tifosi come manovalanza per estorsioni, traffici illegali e controllo del territorio.
Le autorità hanno richiesto misure cautelari per oltre venti indagati, con la custodia cautelare in carcere per i principali imputati e arresti domiciliari per altri. Tuttavia, il recente omicidio di Antonio Bellocco suggerisce che il panorama criminale è in fase di riassestamento, e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nei prossimi mesi. Il rischio è che nuovi leader emergano per prendere il controllo delle attività illecite, mantenendo inalterato il legame tra tifo organizzato e criminalità mafiosa.
Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2024 - 10:35