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La telefonata del boss dal carcere al sindaco di Poggiomarino

Rosario Giugliano all'epoca in carcere e oggi pentito si lamenta col sindaco Maurizio Falanga, 'non sono stati mantenuti accordi'
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C’è anche una video chiamata tra il boss Rosario Giugliano (all’epoca in carcere) e il sindaco di Poggiomarino, l’avvocato Maurizio Falanga tra gli atti dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il primo cittadino, il suo vice Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo.

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L’inchiesta sul voto di scambio elettorale politico-mafioso a Poggiomarino, condotta dai carabinieri di Torre Annunziata  e coordinata dalla Dda di Napoli è stata supportata anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

E’ stato proprio Giovanni Orefice, un luogotenente del boss Rosario Giugliano, (indagato in questa inchiesta) pure lui pentito, ad aver messo in contatto il sindaco arrestato e il boss detenuto affinché quest’ultimo potesse manifestargli le sue lamentele “in ordine al mancato mantenimento degli accordi pre-elettorali (specie con riferimento alla vicenda della Campania Gas)”.

Il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore avevano un accordo con Franco Carillo, l’intermediario tra i politici e il boss Rosario Giugliano che nel 2020, epoca delle elezioni comunali. E’ tutto documentato nelle 91 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Linda Comella, del 14esimo ufficio del Tribunale di Napoli.

E cosi’, come emerge dall’inchiesta della Dda,  il clan capeggiato da Giugliano si sarebbe adoperato per far eleggere sindaco Falanga “esautorando potenziali candidati avversari, facendo confluire i voti degli affiliati e imponendo sulla cittadinanza locale delle condizioni d’intimidazione e di assoggettamento”.

Con la promessa dell’affidamento di appalti pubblici. Franco Carillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, l’emissario di sindaco e vice, cosi’ da diventare il garante degli accordi presi assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione, la ristrutturazione e gestione del cimitero.

Verbali del boss pentito, ‘così imponevo il voto a Poggiomarino’

“In campagna elettorale mi sono speso in prima persona con imprenditori, cittadini e parenti per imporre il voto a favore di Maurizio Falanga… ci tengo a precisare che quando io mi muovevo a Poggiomarino a sostegno di un certo candidato era palese che quella persona era in mia rappresentanza e quindi non aveva bisogno di fare uso di minacce per ottenere il voto”.

E’ datato 4 ottobre 2023 il verbale di Rosario Giugliano che da giugno aveva deciso di passare dalla parte dello Stato. L’ex boss ha raccontato:  “Pur non partecipando a riunioni di formazione della Giunta  ero costantemente informato di tutto da Franco Carillo… ricordo che si discusse molto sulla nomina dell’assessore ai lavori pubblici che mi stava più a cuore… Franco Carillo, che era il mio preferito, mi disse che non voleva esporsi troppo e suggerì il nome di Luigi Belcuore…”.

“Nel corso di uno dei nostri incontri, Belcuore mi disse che avrebbe accettato l’incarico di assessore ai lavori pubblici se però gli veniva riconosciuta anche la carica di vice sindaco… mi spesi con Franco Carillo per farsi portatore di questa istanza e malgrado le resistenze delle altre forze politiche, passò questa mozione”.

Il ruolo del vice sindaco Belcuore

Anche Belcuore, secondo i carabinieri, venne eletto in quella tornata elettorale grazie alla camorra e ottenne la carica di vice sindaco con delega ai lavori pubblici e al cimitero facendo anche in modo di far confluire alcuni appalti alla ditta di famiglia.

Secondo quanto emerso dalle indagini il boss Rosario Giugliano (che in questa inchiesta è indagato), controparte nell’accordo politico-mafioso, avrebbe esercitato la sua influenza criminale per orientare le elezioni alla coalizione creata da Carillo mettendo fuori gioco i candidati che potevano disperdere voti o compromettere il risultato concordato della tornata elettorale in cambio di quanto pattuito: l’affidamento di lavori e servizi pubblici e assunzioni.

Il sindaco Falanga vinse al primo turno la tornata amministrativa del settembre 2020 alla guida di una coalizione di centrodestra, ottenendo il 57,93% dei consensi contro il 42,07 del candidato di centrosinistra, il dem Giuseppe Annunziata.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 21 Ottobre 2024 - 13:37


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