Un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha svelato un presunto sistema di corruzione negli appalti per la manutenzione del verde pubblico a Caserta e San Nicola la Strada.
Venticinque persone, tra cui funzionari e politici locali, sono indagate per aver truccato le gare in cambio di tangenti. L’assessore al Verde di San Nicola la Strada, Gaetano Mastroianni, è tra i destinatari di una richiesta di arresto e ha già rassegnato le dimissioni.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, hanno portato alla luce un giro di mazzette che avrebbe coinvolto più livelli dell’amministrazione comunale.
La Procura ha chiesto l’arresto per tutti gli indagati, ma il Gip Alessia Stadio ne ha convocati 14 per domani e venerdì, affinché rendano interrogatorio preventivo come prescritto dalla nuova legge Nordio; tra i 14, che rischiano dunque un eventuale arresto dopo l’interrogatorio, figura l’assessore al Verde e al decoro urbano del Comune di San Nicola la Strada Gaetano Mastroianni, per il quale la Procura ha chiesto il carcere, e che oggi si è dimesso dalla giunta guidata dal sindaco Vito Marotta.
“Con rammarico – spiega in una nota Mastroianni – ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di assessore Comunale. La recente vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto mi ha spinto a compiere una profonda riflessione: nutro grande fiducia verso il lavoro che sta compiendo la magistratura e, quindi, intendo fugare ogni dubbio affrontando il prosieguo libero dagli oneri e dalle responsabilità collegate al ruolo istituzionale che ho sempre ricoperto con estremo impegno e dedizione nell’interesse della cittadinanza sannicolese. Ringrazio il sindaco e tutti i miei colleghi per la fiducia e per la collaborazione mostratami in questi anni ed auspico che si possa fare presto chiarezza”.
Oltre a Mastroianni, sono coinvolti nell’indagine tre dipendenti del Comune di San Nicola (Brigida Napoleone, Francesco Zoleo e Giovanni Mastroianni), l’ex dirigente dell’ufficio tecnico Giulio Biondi, in pensione da circa un anno, il consigliere comunale ed ex vicesindaco Antonio Megaro, mentre per il Comune di Caserta sono indagati il dirigente comunale Franco Biondi, fratello di Giulio, e i dipendenti Michele Amato e Francesco Cerreto.
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