Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio-Paestum, sarà sottoposto oggi all’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
Alfieri è stato arrestato venerdì scorso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Salerno su presunte irregolarità negli appalti per l’illuminazione pubblica gestiti dal Comune.
Difeso dall’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, è accusato di turbativa d’asta e corruzione e nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Dopo il suo arresto il prefetto di Salerno ha disposto la sospensione dalle cariche di sindaco di Capaccio Paestum e di presidente della Provincia, mentre il commissario regionale del Pd Campania a sua volta ha annunciato la sospensione dal partito.
Le indagini della Procura di Salerno hanno portato alla luce presunte irregolarità nelle procedure di gara, che avrebbero favorito alcune aziende a discapito di altre. Alfieri, insieme ad altre persone, è finito ai domiciliari. Tra gli arrestati anche sua sorella, coinvolta nell’inchiesta.
Un sistema corrotto? Le accuse riguardano turbativa d’asta e corruzione, reati che mettono in discussione la trasparenza e la legalità nella gestione della cosa pubblica. L’inchiesta ha scosso l’opinione pubblica e solleva interrogativi sulla gestione degli appalti nel territorio salernitano.
Legami politici: Alfieri è una figura di spicco nel panorama politico locale e regionale, con stretti legami con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Questa vicenda getta un’ombra sulla classe dirigente salernitana e riaccende il dibattito sulla corruzione nella pubblica amministrazione.
Cosa accadrà ora? Le indagini sono ancora in corso e si attendono nuovi sviluppi. Alfieri e gli altri indagati dovranno ora difendersi dalle accuse davanti alla giustizia. La vicenda avrà certamente ripercussioni sulla sua carriera politica e su quella degli altri coinvolti.
Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2024 - 13:47