In un’operazione che ha scosso l’Italia meridionale, i carabinieri di Salerno hanno sgominato un potente cartello della droga con ramificazioni internazionali, paragonabile ai più pericolosi gruppi criminali messicani. Al centro dell’indagine, la famiglia Memoli, che aveva trasformato il porto di Salerno in una sorta di Sinaloa italiana, gestendo un fiorente traffico di stupefacenti.
In una serie di blitz simultanei, i carabinieri hanno inferto un duro colpo al cartello, sequestrando oltre 650 chili di cocaina purissima, destinata a inondare i mercati illegali di Campania, Basilicata e Puglia.
Ma non solo: nel corso delle operazioni sono stati sequestrati anche ingenti quantitativi di hashish e marijuana, a testimonianza della vastità delle attività criminali del gruppo.
L’organizzazione criminale, guidata da Tiziano e Carmine Memoli, aveva stabilito solidi legami con fornitori internazionali, importando la droga direttamente dai paesi produttori. Grazie a una fitta rete di collaboratori e a un’organizzazione logistica impeccabile, il cartello riusciva a far pervenire le sostanze stupefacenti in Italia eludendo i controlli delle autorità.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno svelato un’organizzazione criminale spietata e ben strutturata, in grado di corrompere funzionari pubblici e di infiltrarsi in settori strategici dell’economia. Il gruppo Memoli
non si limitava al traffico di stupefacenti, ma controllava anche attività illecite collegate, come il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di armi.Sono stati raggiunti dalla misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari D’Agostino del Tribunale di Salerno i seguenti indagati:
Tiziano Memoli, 54 anni di Salerno; suo figlio Carmine Memoli, 31 anni; e il cugino Gennaro Memoli, 28 anni. Coinvolti anche Antonio Apicella, 57 anni, originario di Pontecagnano Faiano e residente a Salerno; Pierpaolo Cianciulli, 27 anni, nato a Battipaglia e residente a Montecorvino Pugliano; Mario Cafaro, 21 anni, salernitano; Carmine Ferrara, 61 anni, di Pomigliano d’Arco ma residente a Salerno; Annamaria Gallo, 41 anni, di Salerno; Donato Garripoli, 32 anni, di Melfi; Luigi Maisto, 42 anni, nato a Torre del Greco ma residente a Salerno; e Alessio Stornante, 29 anni, originario di Taranto.
Sono invece agli arresti domiciliari i salernitani Carmine Bisogno, 39 anni; Matteo Boccia, 46 anni; e Francesco Basso, 37 anni.
In totale, gli indagati sono 23 e a loro sono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, come cocaina, marijuana e hashish, fino a diversi reati connessi all’importazione e alla cessione di droga.
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