Casoria. Due giovanissimi, appena 15 e 17 anni, sono stati beccati dai carabinieri con due coltelli a serramanico.
La loro risposta lascia sbalorditi: “Ma che c’è di male? È normalissimo!”. Una frase che fa accapponare la pelle e che getta una luce inquietante su quanto sta accadendo nelle nostre strade.
I controlli serrati delle forze dell’ordine, intensificati a seguito di un preoccupante aumento dei reati con l’uso di armi bianche, stanno svelando una realtà allarmante.
In una sola notte, oltre 75 persone sono state identificate e 7 veicoli sequestrati. Ma è il ritrovamento dei coltelli, e la disinvoltura con cui i ragazzi li portavano con sé, a far scattare l’allarme.
La domanda che sorge spontanea è: come si è arrivati a questo punto? Perché per alcuni giovani portare un coltello è diventato quasi un gesto naturale?
È un segnale di un disagio più profondo, di un senso di insicurezza e di rabbia che trova sfogo in gesti estremi? O è semplicemente il riflesso di una società sempre più violenta e permissiva?
Le istituzioni sono chiamate a fare la loro parte, intensificando i controlli e promuovendo iniziative di prevenzione e recupero sociale. Ma è fondamentale anche un impegno da parte di tutti noi, famiglie, scuole, comunità, per creare un ambiente più sano e sicuro per i nostri ragazzi.
A Napoli cresce il malcontento contro la turistificazione selvaggia che sta trasformando la città. Nel… Leggi tutto
Un drammatico incidente ha sconvolto nel pomeriggio di oggi la città di Nola, dove un… Leggi tutto
La serie "Stanotte a..." condotta da Alberto Angela ha affascinato milioni di italiani durante le… Leggi tutto
L'evento di punta per le festività di Napoli, Sanità-TàTà, si svolgerà giovedì 2 gennaio a… Leggi tutto
Il 2024 è stato definito "l'anno nero" per le carceri, secondo Samuele Ciambriello, garante dei… Leggi tutto
Un grave incidente si è verificato in Norvegia, dove un bus di linea, con 58… Leggi tutto
Leggi i commenti
Una situazione preoccupante, speriamo che si possa fare qualcosa per invertire questa tendenza.