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Pizzo sui gadget del Napoli: condannati i Troncone

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Napoli. Racket a Fuorigrotta: condannati i Troncone per estorsioni su gadget del Napoli e sigarette di contrabbando.

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Condanne complessive per q2uasi 21 anni di carcere sono stati inflitti a quattro componenti della famiglia Troncone di Fuorigortta nel corso del processo che si è svolto con rito abbrebiato davanti al Tribunale di napoli.

Il gup Gianluigi Visco ha condannato Vitale Troncone, considerato il capo del gruppo criminale, e suo fratello Luigi sono stati condannati a 6 anni di reclusione. Il figlio del boss, Giuseppe, e Benito Divano hanno ricevuto una pena di 4 anni e 6 mesi ciascuno.

Le indagini hanno svelato un sistema estorsivo che coinvolgeva la vendita di gadget del Napoli durante le celebrazioni per del terzo scudetto e il commercio di sigarette di contrabbando. I Troncone, con minacce e violenze, imponevano ai venditori di pagare un pizzo di 500 euro per poter lavorare nel quartiere.

 Pizzo di 500 euro per vendere i gadget del Napoli

Le vittime, tra cui un contrabbandiere di lunga data, hanno raccontato di essere state minacciate di morte se non avessero ceduto alle richieste dei criminali. Le intercettazioni hanno registrato frasi inquietanti come “Ora ti sparo una botta in fronte” e “Non ho paura di uccidervi”.

Nonostante le dichiarazioni di innocenza di Giuseppe Troncone,- come riporta Il Roma- che ha cercato di minimizzare il suo coinvolgimento, il giudice ha ritenuto le prove raccolte dalla Procura sufficienti per emettere le condanne.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2024 - 07:28


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