Caivano. Una ‘macchina’ organizzata alla perfezione che prevedeva l’uso nel ‘sistema’ anche di giovanissimi e talvolta di minorenni. le piazze di spaccio del clan Angelino-Gallo sgominato ieri con 50 arresti da parte della Dda di Napoli funzionavano 24 ore su 24.
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Le vedette, che avvisavano dell’arrivo di polizia e carabinieri o di auto sospette, poi i pusher che erano quasi sempre nascosti dietro porte blindate, i capi che raccoglievamo soldi ogni ora per evitare perdite e sequestri.
Tutti i gestori delle piazze di spaccio consapevolmente ed intenzionalmente destinavano parte dei proventi derivanti dalle cessioni di droga alla cassa comune.
Massimo Gallo, aveva affidato alla moglie, Pasqualina Cepparulo, la gestione della cassa comune del gruppo criminale.
Il laboratorio della droga all’isolato A/3 del parco Verde
Durante le indagini è emerso come Gallo Massimo ed li suo gruppo gestisse una autonoma piazza di spaccio all’interno del Parco Verde. In particolare sono emersi due laboratori situati nel Parco Verde isolato A/3 ni cui veniva stoccata e lavorata al sostanza stupefacente.
All’interno del laboratorio numerosi sodali ( per taluni dei quali si è proceduto separatamente in quanto sottoposti a fermo e tra questi Gallo, Di Paola, Falco Antonella e Cipolletti)prestavano la loro opera per il taglio, il confezionamento ed infine il trasporto della sostanza stupefacente. Inoltre la piazza di spaccio era strutturata anche con la predisposizione di vedette tra cui Chiavazzo Davide ed Esposito Stefano.
La preoccupazione per il covid del boss Massimo Gallo
Ed emerge anche la preoccupazione del boss Gallo per il Covid tanto da impedire ai suoi affiliati di salire a casa sua per consegnare i proventi delle vendite. E cosi’, munito comunque di mascherina e tampone, preferiva che il denaro frutto dello spaccio venisse messo in un cesto calato da una finestra o da un balcone, per evitare qualsiasi tipo di contatto.
“Mi devi fare un favore – dice Gallo in una intercettazione che risale al 10 marzo 2020 – qua sopra non devi salire piu’, mi devi fare questo piacere, mi chiami e me li dai da dentro al paniere”.
Tutti i ruoli di capi e gregari del clan Angelino-Gallo
GALLO Massimo detto ” o Chiattone” e ANGELINO Antonio detto “Tibiuccio” quali capi, organizzatori e promotori dell’associazione da entrambi diretta e finalizzata al controllo del settore dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio di Caivano e Parco Verde, stabilivano le direttive organizzative in ordine alla scelta dei fornitori, in modo da creare uno stabile canale di approvvigionamento, fissavano tempi, luoghi e modalità di trasporto, custodia e vendita della sostanza stupefacente e rifornivano, in via “esclusiva”, le singole piazze di spaccio site sul territorio di Caivano e Parco Verde , gestite dai soggetti “autorizzati” dal predetto gruppo facente capo a Gallo-Angelino a svolgere attività di spaccio sul territorio controllato da quest’ultimo.
In particolare quella ubicata all’interno del Parco Verde di Caivano, nei pressi dell’edificio A5/3, ubicato di fronte all’isolato A3/3 (nel cui edificio vi è un appartamento in uso al Gallo) e dell’edificio A3/4 (nel cui edificio vi è un appartamento adibito a laboratorio per il taglio e confezionamento dello stupefacente)
DI PAOLA Vincenzo detto “mafioso”, organizzatore, quale principale collaboratore di GALLO Massimo forniva il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione, partecipando alle attività di acquisto, custodia e fornitura delle sostanze stupefacenti. Il Di Paola, inoltre, gestiva un’autonoma piazza di spaccio con sua moglie FALCO Antonella.
CEPPARULO Pasqualina, moglie di GALLO Massimo, organizzatrice, stretta collaboratrice del Gallo, con compiti di gestione, coadiuvava il coniuge nell’attività di approvvigionamento, trasporto e custodia della sostanza stupefacente ed assicurava la custodia dei proventi dell’illecita cessione, occupandosi della cd. “cassa comune”; in tal modo forniva, in modo costante, il proprio contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
FALCO Antonella, partecipe, moglie di DI PAOLA Vincenzo e sua stretta collaboratrice, nonché cogestore di autonoma piazza di spaccio con il DI PAOLA.
PONTICELLI Massimo e SCIARRA Rosalba (coniugi) entrambi gestori di autonoma piazza di spaccio acquirenti della sostanza stupefacente da GALLO Massimo.
RUSSO Salvatore, partecipe, stretto collaboratore di GALLO Massimo e DI PAOLA Vincenzo forniva il suo contributo svolgendo attività di trasporto e consegna della sostanza stupefacente, di riscossione dei crediti derivanti da vendita della sostanza stupefacente, forniva il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione;
GALLO Ciro, partecipe, stretto collaboratore di suo fratello Massimo, coadiuvava quest’ultimo nella gestione dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, forniva il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione, inoltre gestiva una piazza di spaccio di “crack” per la quale acquistava la sostanza stupefacente dal gruppo facente capo ad Angelino ed al Gallo.
PAGNANO Francesco, con il ruolo di partecipe, stretto collaboratore di GALLO Massimo e DI PAOLA Vincenzo, si occupava, stabilmente, del trasporto, del confezionamento e consegna della droga riscuotendone il prezzo. forniva, in tal modo, il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
CIPOLLA Mario e ARGIENTO Umberto, partecipi, stretti collaboratori di GALLO Massimo e di DI PAOLA Vincenzo, stabilmente riscuotevano le somme provento dell’illecita vendita
CASALINO Antonio, partecipe, forniva stabilmente la sostanza stupefacente all’organizzazione.
CRISAFO Armando, partecipe, quale corriere e trasportatore della sostanza stupefacente, forniva, in tal modo, il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione
CIPOLLETTI Cosimo, MASSA Daniela, partecipi, si occupavano, stabilmente, della preparazione, confezionamento, trasporto e vendita della sostanza stupefacente, nonché della riscossione dei proventi della vendita, fornivano, in tal modo, il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione
CESARANO Carmine e CESARANO Antonio detti “i gemelli” partecipi, gestivano la piazza di spaccio al dettaglio, sita in in Maddaloni, acquistavano stabilmente la sostanza stupefacente offrendo, in tal modo, il loro costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione
CHIAVAZZO Davide, ESPOSITO Stefano, GIORDANO Salvatore Vincenzo, MOSTACCIOLO Pasquale, NATALE Gianni, NATALE Pasquale, SOLLAMI Giuseppe, partecipi, si occupavano stabilmente di trasporto, confezionamento delle singole dosi, di vigilanza ai luoghi di spaccio, svolgendo i ruoli di cd. “pali” e “vedetta” , all’interno dell’isolato A3/3, A3/4 del Parco Verde di Caivano, fornivano, in tal modo, il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
BROEGG Ettore, partecipe, svolgeva stabilmente il ruolo di c.d. “palo”, nei luoghi di spaccio siti all’interno dell’isolato A3/3 del Parco Verde di Caivano, in tal modo forniva costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione
PAGNANO Fabio, partecipe, svolgeva stabilmente l’attività di vendita della sostanza stupefacente, riscuotendone el somme, quale prezzo della vendita, forniva, in tal modo, costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
LEODATO Michele, partecipe, collaborava con GALLO Massimo e DI PAOLA Vincenzo occupandosi della consegna di sostanza stupefacente, in tal modo ‚forniva il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
VARACALLI Francesco e VARACALLI Giuseppe, partecipi, si occupavano stabilmente di rifornire il gruppo facente capo al Gallo è Angelino, secondo gli ordinativi, fornivano il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell’associazione.
AVALLONE Pasquale detto “Borghese”
BERVICATO Massimo detto “Chiappariello”,
CONTINO Antonio detto “180”,
DE ROSA Luigi e TRAPANI Andrea, gestori di piazza di spaccio operativa in Pagani
DI CAPRIO Michele detto “Michele e Maddaloni” e RAVANNI Maria Antonietta
(coniugi) gestori della medesima piazza di spaccioDI MICCO Antimo,
DI MICCO Antonio detto “psecca”,
DOGALI Giuseppe e TEDESCO Antonio, gestori della medesima piazza di spaccio D’ONOFRIO Antonio detto “Scè scè”,
DONADIO Antonio,
ERUBINO Nicola detto “o Furmaggiaro”,
ESPOSITO Giuseppe detto “Pinuccio del Bar”
ESPOSITO Michele detto “Michele oMoschino”,
GALLINARO Francesco detto “O Gallinaro”,
GIORDANO Giacomo,
LAURITANO Lorenzo detto “Buttafuori”,
LEONE Francesco,
SCARAGLIA Vincenzo “Pepesc”,
SENTORE Francesco detto “Pepp a Rana”,
TANZILLO Daniele Domenico,
VUOLATO Patrizia detta “Americana”,
ZAMBELLA Raffaele,
GUERRA Antonio,
FALCO Domenico detto “o Tamarro”,
D’ANGELO Francesco e D’ANGELO Biagio (fratelli) e DI COSTANZO Filomena (madre )gestori della medesima piazza di spaccio.
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2024 - 07:29