L’omicidio di un quindicenne, avvenuto la scorsa notte nel cuore di Napoli, ha scosso profondamente la città e le sue istituzioni. Al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi oggi in Prefettura, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso con fermezza la necessità di un’azione congiunta per affrontare il problema della violenza giovanile.
“Questo omicidio colpisce profondamente la città. Non ci sono più parole per descrivere una tragedia simile, e questo ci interpella tutti”, ha dichiarato il prefetto. “Siamo preoccupati, ma allo stesso tempo determinati nell’affrontare questi temi con grande responsabilità”. Di Bari ha sottolineato che la risposta sarà duplice: da una parte, le forze dell’ordine intensificheranno le attività di prevenzione con servizi straordinari e operazioni di controllo del territorio; dall’altra, la magistratura darà una risposta decisa e concreta. “Ma non basta”, ha proseguito il prefetto. “Serve un appello alla città intera. La fascia di età dei giovani coinvolti in episodi di violenza continua a diminuire, e questo è un segnale allarmante che ci riguarda tutti”.
La discussione in Prefettura
ha evidenziato una forte coesione istituzionale: “Oggi tutti hanno concordato sulla necessità di una risposta sociale. E questa risposta c’è già: la comunità sta agendo, soprattutto nel campo della dispersione scolastica, che è in calo. Anche il controllo delle armi è efficace, e i dati ci indicano una diminuzione del porto abusivo. Tuttavia, gli omicidi rimangono stabili rispetto allo scorso anno, e questo ci spinge a fare di più”.Il prefetto ha anche elogiato le misure adottate dal Comune di Napoli in materia di sicurezza, come l’implementazione del sistema di videosorveglianza. “Abbiamo circa mille telecamere attive e altri 350 sistemi di sorveglianza in arrivo, grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro erogato dal Ministero dell’Interno. L’apparato di sicurezza sta funzionando, ma dobbiamo interrogarci sul perché tutto questo sia ancora insufficiente”
, ha osservato di Bari.La conclusione del prefetto è stata un appello forte alla responsabilità collettiva: “Ognuno di noi deve fare il massimo. Sono fiducioso che la città risponderà a questo appello. Dobbiamo riappropriarci degli strumenti educativi, per trasmettere ai giovani il senso dei valori fondamentali. Se oggi un quindicenne viene ucciso, significa che il valore della vita è quasi annientato. È nostro dovere combattere questa deriva e ristabilire l’importanza della vita e del rispetto. Questo è l’impegno che ci siamo assunti”.
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Una tragedia che sconvolge la comunità, speriamo che le azioni messe in campo possano davvero fare la differenza.