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LA DENUNCIA

Napoli, protesta degli OSS: “La cooperazione, una storia che non vuole finire”

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Continua senza sosta la protesta degli operatori socio-sanitari (OSS) del consorzio Gesco, scesi ancora una volta in piazza per difendere il proprio lavoro e denunciare le conseguenze della rescissione anticipata del contratto con la ASL Napoli 1 Centro. Dopo aver manifestato in diversi luoghi simbolici della città, oggi un centinaio di operatori ha tenuto un sit-in davanti alla Prefettura, in Piazza del Plebiscito, durante una riunione che si svolgeva per organizzare i festeggiamenti dei 2500 anni di Napoli, con la partecipazione di figure istituzionali e culturali.

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Tra striscioni con la scritta “La cooperazione, una storia che non vuole finire”, gli operatori hanno ribadito il loro appello, sottolineando il valore sociale di un lavoro che affonda le radici nella tradizione partenopea di solidarietà e aiuto ai più fragili. La protesta ha preso forma in seguito alla decisione della ASL Napoli 1 Centro di interrompere anticipatamente il contratto con il raggruppamento di cooperative sociali, guidato da Gesco, che gestiva servizi psicosociali vitali per anziani, disabili, persone con dipendenze, malati di Alzheimer e sofferenti psichici. Il risultato è stato il licenziamento di circa 300 operatori, che da oltre trent’anni lavoravano in ospedali, centri diurni e strutture residenziali, offrendo assistenza alle categorie più deboli della società.

A dare sostegno ai manifestanti, lo scrittore Maurizio de Giovanni, noto per il suo impegno civile: “Non si tocca il lavoro, e soprattutto quello degli operatori sociali. Chi ama Napoli deve amare e difendere il lavoro di queste persone. Farò il possibile per stare al loro fianco finché le istituzioni non troveranno una soluzione o permetteranno loro di continuare a lavorare”.

La manifestazione ha visto anche la partecipazione di alcuni utenti dei servizi sociali, che hanno voluto esprimere il loro sostegno agli operatori da cui dipendono per assistenza e cura quotidiana. In un simbolico atto di unità e resistenza, i lavoratori hanno chiuso la giornata con un girotondo, intonando una canzone composta per rivendicare il loro diritto al lavoro e l’importanza del ruolo che svolgono nella comunità.


Articolo pubblicato il giorno 15 Ottobre 2024 - 18:31


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