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Mythos e Logòs: l’arte contemporanea di Enrico Ristori al Museo Archeologico di Terzigno

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Mythos e Logòs, la mostra di Enrico Ristori che dal 24 ottobre al 21 novembre 2024 sarà visitabile al Museo Archeologico Territoriale di Terzigno (MATT).

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Tra la favola e il razionale, tra Pompei e Livorno ripetuti tentativi di umanità”. L’artista livornese Enrico Ristori invita il pubblico in un viaggio esplorativo che interseca mito e realtà all’interno del contesto storico-archeologico del MATT.

Un inno all’umanità e alla storia

La mostra, curata da Elisabetta De Feo, presenterà 21 tele, 7 bozzetti a carboncino, 6 chine e una scultura, lavori che tracciano il rapporto emotivo e intellettuale di Ristori con l’umanità. I visitatori saranno accolti da opere che deformano la realtà, evocando emozioni contrastanti e un confronto con il passato antico. Le tele e le composizioni riflettono un’alternanza di cromaticità intensa, che dialoga con i reperti preziosi delle ville di Cava Ranieri, da tempo custoditi al Museo.

Un evento culturale di rilievo

Il vernissage si terrà giovedì 24 ottobre 2024, alle ore 18.00 alla presenza del Sindaco di Terzigno Francesco Ranieri, del Vicesindaco Genny Falciano, del direttore scientifico Angelo Massa, e di altre autorevoli personalità come il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel e Giovanni Capasso, Direttore Supporto Attuazione Programmi Unità Grande Pompei. Il Sindaco Ranieri sottolinea l’importanza di eventi di tale portata: “Il Museo Archeologico di Terzigno accoglie nuovamente al suo interno opere di arte contemporanea di altissimo pregio, confermando la sua centralità e come fermo punto di riferimento di arte e cultura”.

Enrico Ristori: l’artista e la sua arte

Nato a Livorno nel 1971, Enrico Ristori è un’artista eclettico, la cui formazione spazia dal mondo del tatuaggio a quello della pittura. Ristori vive costantemente in una dimensione di ricerca e sperimentazione, perseguendo un’arte caratterizzata da profonda onestà intellettuale: “Non voglio stupire se non me stesso e considero irrinunciabile l’onestà intellettuale nel fare arte. Nessuna scorciatoia, faccio parlare il mio io più profondo…”. La mostra al MATT rappresenta un’occasione per scoprire un artista che, pur definendosi “un granello di polvere”, contribuisce con il suo lavoro alla bellezza e all’armonia del tutto.


Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2024 - 17:14

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