Napoli. Più che un grido di dolore è un manifesto, un manifesto di denuncia che dovrebbe essere approvato e pubblicato da tutti i genitori dei ragazzi a rischio di della città- E’ quello della mamma del 17enne ferito nello scontro a fuoco in cui è morto il 15enne Emanuele Tufano.
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La signora ieri si è presentata davanti al Tribunale per i minorenni di Napoli e ha registrato un video, poi diffuso dal deputato Francesco Emilio Borrelli, in cui racconta la sua angoscia, le sue paure, le sue preoccupazioni e ora le richieste di aiuto per il figlio in pericolo per le sue frequentazioni.
Ieri la rete dei genitori è scesa in campo e ha consegnato un documento al prefetto Michele di Bari che le ha ricevute durante il comitato per l’ordine e la sicurezza.
La giovane donna ha spiegato: “Sono la mamma della seconda vittima, quella sparato nel braccio, sono una mamma che ha denunciato suo figlio mesi fa, sono una mamma che ha camminato con gli assistenti sociali pwer essere aiutata”.
E ancora: “Ho gridato più din una volta che mio figlio doveva essere chiuso in una comunità e dare un’istruzione perchè io mamma non potevo più gestire. Oggi mi trovo davanti al Tribunale per i minorenni, perché voglio capire che intenzioni hanno. Se far uccidere anche mio figlio visto che ha camminato con ragazzi che fanno questa vita.
Io ho gridato tantissimo che mio figlio non camminava bene. Ho impiegato una settimana per riprendermi. per essere un po lucida per capoire cosa è accaduto. Nonostante io l’abbia sgridato, abbia chiamato gli avvocati, la polizia. Ho fatto tutto perchè giuà sapevo che poteva succedere una cosa del genere.
Però nessuno mi ha ascoltata, adesso sto qua. Non me ne vado finche non chiuderanno mio figlio in una comunità. Lo devono aiutare. Mio figlio non sta bene psicologicamente, mi aggredisce, non mi ascolta. Può essere che sia ancora in pericolo. Perché non so di preciso cosa è accaduto quella notte.
Ora è troppo tardi, è troppo tardi per Emanuele perché ogni notte ci sono ragazzi che camminano armati, ragazzi che non si fermano. io non sono il tipo di mamma che nasconde i propri figli. Io non aspetto che passa un mese e si dimenticano della tragedia.
Basta a mio figlio lo devono arrestare e chiudere in comunità per proteggerlo e aiutarlo”.
Dopo la diffusione del video Borrelli ha chiesto “spiegazioni alle autorità preposte perché se una mamma denuncia il figlio perchè teme che sia diventato un criminale e nessuno l’ascolta vuol dire che la nostra società è diventata davvero troppo egoista e strafottente. Il problema delle baby paranze sia preso sottogamba”.
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