Siamo pronti a incrociare le braccia”: si accende la protesta dello sciopero Cosmopol
“Il 31 ottobre siamo pronti a scendere in piazza”: cresce il malcontento dei lavoratori Cosmopol
Il malcontento tra i dipendenti di Cosmopol, una delle principali aziende italiane di vigilanza e sicurezza, ha ormai raggiunto il punto di rottura. Insieme alla CGIL, i lavoratori hanno indetto uno sciopero per il 31 ottobre, con al centro una richiesta fondamentale: il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Rivendicazioni semplici, ma ignorate
Le richieste dei lavoratori sono chiare e ragionevoli, come evidenziato da Luigi Ambrosone, segretario della Filcams CGIL di Avellino/Benevento. I dipendenti chiedono solo il rispetto dei propri diritti contrattuali, condizioni essenziali per garantire una vita dignitosa e un equilibrio tra lavoro e vita privata. Questa protesta è il risultato di anni di insoddisfazione e frustrazione accumulate.
“Ormai i lavoratori sono al limite”, dichiara Ambrosone, sottolineando come la pazienza sia finita. Le denunce riguardano turni troppo lunghi, retribuzioni insufficienti e irregolarità nei buoni pasto.
Un malcontento diffuso in tutta Italia
Le tensioni non sono limitate a un’area specifica, ma si estendono a livello nazionale. Dalla Calabria al Piemonte, passando per la Campania, i dipendenti lamentano condizioni simili. A Cosenza, un caso emblematico ha visto l’intervento della Guardia di Finanza e della polizia, portando alla luce gravi irregolarità, tra cui il mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Un altro tema delicato è quello del caporalato, una pratica che non dovrebbe esistere nel contesto della vigilanza privata, ma che purtroppo persiste, violando la dignità dei lavoratori.
Apertura al dialogo, ma la mobilitazione continua
Nonostante la gravità della situazione, l’azienda sembra disposta a dialogare con i sindacati. “Le problematiche sono oggettive e stiamo lavorando con le istituzioni per trovare soluzioni”, affermano i rappresentanti sindacali. Tuttavia, lo sciopero del 31 ottobre rimane una necessità per garantire che le richieste non vengano ignorate. “Non ci scoraggiamo”, ribadiscono i sindacalisti, sottolineando l’importanza della coesione tra i lavoratori per ottenere risultati concreti.
Le testimonianze dei lavoratori
Le storie dei lavoratori Cosmopol dipingono una realtà fatta di turni estenuanti e salari inadeguati. “Non abbiamo più tempo per le nostre famiglie”, lamenta un dipendente. Un altro aggiunge: “Abbiamo scelto la CGIL per far rispettare il contratto collettivo. Ma negli ultimi anni la situazione è solo peggiorata”. Oltre ai turni, vengono segnalati problemi organizzativi, come la scarsa efficienza dei mezzi di trasporto e la cattiva gestione dei buoni pasto.
L’incontro del 28 ottobre: un’ultima chance per l’azienda
Un incontro con l’azienda è previsto per il 28 ottobre, ma i lavoratori sono pronti a scendere in piazza il 31, qualora le loro richieste non vengano accolte. Lo sciopero avrà luogo davanti alla Prefettura e alle sedi dell’azienda, con un’ampia adesione.
La CGIL continuerà a sostenere i lavoratori, e lo sciopero sarà un momento cruciale nella battaglia per ottenere giustizia contrattuale e condizioni di lavoro dignitose. “Se noi stiamo bene, anche loro staranno bene”, conclude Ambrosone.
La mobilitazione dei lavoratori Cosmopol è un chiaro esempio di come la mancata tutela dei diritti dei dipendenti possa minare il fragile equilibrio tra azienda e forza lavoro. Le loro rivendicazioni sono legittime e lo sciopero del 31 ottobre potrebbe rappresentare una svolta, non solo per i dipendenti Cosmopol, ma per tutti coloro che in Italia lottano per migliori condizioni lavorative. L’incontro del 28 ottobre è un’opportunità cruciale per l’azienda: coglierla sarebbe la scelta più saggia per il bene di tutti.
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