Napoli. Anche questa volta l’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia è sceso in campo in prima persona per lanciare un appello ai giovani della città: “deponete le armi, abbandonate la logica del sopruso e della prepotenza”. Lo ha fatto nel corso della sua accorata omelia ai funerali di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso in una sparatoria tra gruppi di giovanissimi una settimana fa.
“Basta con le promesse tradite, basta con la violenza che spezza vite innocenti”, ha tuonato il presule, denunciando con forza l’indifferenza e la criminalità che affliggono Napoli.Le parole di Battaglia, pronunciate in una chiesa gremita di fedeli, hanno toccato nel profondo l’intera comunità.
“Non possiamo più ignorare ciò che sta accadendo”, ha affermato l’arcivescovo, sottolineando l’urgenza di un cambiamento radicale. “È tempo di agire, di prendere le distanze da un sistema malato che sacrifica i nostri giovani sull’altare dell’indifferenza”.
La morte di Emanuele ha scosso le coscienze, ma è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza che segnano la città. Battaglia ha invitato tutti, istituzioni e cittadini, a fare la propria parte per costruire un futuro migliore, un futuro dove i giovani possano crescere in sicurezza e speranza.
“Basta con una politica che non mette al centro i più piccoli”, ha detto ancora l’arcivescovo, rivolgendo un appello accorato alle istituzioni affinché adottino misure concrete per contrastare la criminalità e promuovere l’educazione e le opportunità per i giovani.”
E’ stato un severo monito contro l’indifferenza, anche della politica, che distrae dalle tragedie “raccontando di una città che esiste solo in parte, rifugiandoci nei numeri del turismo, nei protocolli avviati, distogliendo lo sguardo da questa follia di un mondo adulto che non vede più i suoi figli più giovani e più fragili”.
Monsignor Battaglia rivolto agli amici di Emanuele: “Vi supplico come un padre, scegliete la vita”
Nel corso dell’omelia, Battaglia si è rivolto spesso ai tanti ragazzi presenti in chiesa e, in particolare, agli amici di Emanuele. “Io sono qui per tutti voi – assicura – A voi dico, supplicandovi come un padre: scegliete la vita, disprezzate la violenza, prendete le distanze dai modelli criminali che vi vengono proposti, amate, servite, custodite la vita, la vostra vita, la vita degli altri, disarmate cuori e mani, disarmate parole e pensieri”.
Battaglia invita poi a “celebrare la vita, che e’ una sola. Dovete celebrarla – prosegue – con la bellezza della vostra gioia luminosa e non con il ghigno della prepotenza e del sopruso. Vivete a pieno la vita, non sprecatela, rispettatela in voi stessi e negli altri. Amatela, amatevi, sognate, camminate insieme, gli uni accanto agli altri, costruendo una citta’ piu’ fraterna, inclusiva, pacifica”.
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