angelovassallo
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
angelovassallo
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 20 Novembre 2024 - 09:40
18.1 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

Cinque casi di intossicazione da funghi in provincia di Avellino

SULLO STESSO ARGOMENTO

Dall’inizio della stagione autunnale in Irpinia sono già cinque casi di intossicazione da funghi individuati dall’Ispettorato Micologico

PUBBLICITA

Gli episodi riguardano persone che, dopo aver ingerito esemplari tossici, sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere

Dall’inizio della stagione autunnale sono già cinque i casi di intossicazione da funghi individuati dall’Ispettorato Micologico messo a disposizione dei cittadini dall’Azienda Sanitaria Locale di Avellino guidata dal dottor Mario Nicola Vittorio Ferrante.

Gli episodi di intossicazione riguardano persone che, dopo aver ingerito esemplari tossici, sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere. Nello specifico, un episodio è stato causato da consumo di Amanita Pantherina e quattro, invece, dal consumo di Omphalotus Olearius (fungo dell’ulivo), anche esso tossico per l’uomo.

Istituito presso il Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN), diretto dalla dott.ssa Michelina Prudente, l’Ispettorato Micologico offre un servizio gratuito che consiste nella consulenza sulla commestibilità delle specie raccolte, garantendone il consumo sicuro.

L’Ispettorato interviene in caso di sospetta intossicazione da funghi presso le strutture ospedaliere, come accaduto nei succitati casi che hanno reso necessario l’intervento dell’esperta micologa, dott.ssa Giuseppina Mongelluzzo.

Al fine di evitare rischi anche gravi per la salute, è importante conoscere perfettamente le specie fungine velenose in quanto alcune sono facilmente confondibili con specie commestibili, come nel caso dell’Omphalotus Olearius (fungo dell’ulivo).

Quest’ultimo sta causando diversi episodi di intossicazione perché viene scambiato con il Cantharellus Cibarius (gallinaccio) per il suo colore e con l’Armillaria Mellea (chiodino) perché cresce sulle ceppaie. Il suo aspetto invitante e i colori attraenti insidiano i raccoglitori meno esperti, che lo consumano con leggerezza, inconsapevoli della sua tossicità.


Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2024 - 20:33


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento