L’inchiesta sugli ultras a Milano segna “un punto di non ritorno, nel senso positivo del termine. Si va avanti”. Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha commentato i recenti sviluppi durante un’intervista al programma Non Stop News su RTL 102.5. Il ministro ha sottolineato l’importanza di proseguire nel lavoro avviato dalle autorità giudiziarie e dalle forze di polizia, che ha portato alla luce una problematica rimasta a lungo irrisolta: “È emerso in maniera clamorosa che lo stadio è frequentato da soggetti che non hanno nulla a che fare con il calcio e la passione per la propria squadra, persone estranee al vero tifo, come i bambini e le famiglie”.
Abodi ha ricordato la necessità di introdurre una “carta dei doveri” per tutti i tesserati del mondo dello sport, un progetto che aveva già annunciato mesi fa e che potrebbe presto tornare al centro dell’attenzione. “Questa carta deve essere promossa e sottoscritta da tutti. Certi comportamenti non sono tollerabili e alcuni rapporti non devono essere intrapresi”, ha spiegato il ministro, evidenziando la necessità di un maggiore rigore anche su altre questioni che riguardano lo sport, come le scommesse illegali e i pagamenti in nero.
Abodi ha infine sottolineato l’urgenza di chiarire i doveri dei professionisti sportivi, spesso trascurati nei contratti, e di incoraggiare la collaborazione con le forze dell’ordine. “Non ci deve essere paura o reticenza. È fondamentale che tutti rispettino le norme e che si promuova un ambiente sano e trasparente nello sport”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2024 - 11:49