Foto archivio
Carmelo Miano, il giovane hacker siciliano arrestato il 2 ottobre dalla Polizia Postale, ha subito atti di bullismo fin dall’età di 4 anni.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno portato alla sua cattura per aver violato i sistemi informatici del Ministero della Giustizia, della Guardia di Finanza, di Tim e di Telespazio.
Durante l’interrogatorio del 4 ottobre, Miano ha menzionato le sue condizioni di salute, confermate successivamente dal suo avvocato, Gioacchino Genchi, con una memoria che sottolinea come il bullismo sia iniziato quando frequentava la terza elementare.
In una drammatica occasione, durante le ore di lezione, Carmelo fu brutalmente aggredito e colpito, necessitando un ricovero d’urgenza al Pronto Soccorso di Gela per un “trauma alla regione pubica”.
Questo episodio, causato da un calcio di alcuni compagni, è stato solo l’inizio di una serie di violenze che si sono protratte fino al 2015, come documentato da otto referti medici. Questi documenti sono stati presentati come base per la richiesta di scarcerazione del giovane, evidenziando le gravi ripercussioni sulla sua salute.
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