Cronaca Nera

Filippo Turetta in aula: “Volevo rapire Giulia, ho detto un sacco di bugie”

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Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha ammesso in aula di aver premeditato il delitto. Durante l’interrogatorio, l’imputato ha fornito dettagli agghiaccianti sulla pianificazione e l’esecuzione del crimine. Un piano studiato nei minimi dettagli

Turetta ha confessato di aver stilato una lista di azioni da compiere nei giorni precedenti l’omicidio, tra cui prelevare contanti e studiare come far perdere le proprie tracce. Ha inoltre ammesso di aver acquistato gli strumenti del delitto con largo anticipo.

Le dichiarazioni di Turetta sono state confrontate con le prove raccolte dagli inquirenti, tra cui le registrazioni delle telecamere di sicurezza e i risultati delle perizie. Le indagini hanno confermato la premeditazione del delitto e hanno smentito le prime versioni fornite dall’imputato.

Durante l’interrogatorio, l’atmosfera in aula è stata tesa. Turetta, visibilmente provato, ha risposto alle domande in modo evasivo e contraddittorio. Il padre di Giulia, presente tra il pubblico, ha ascoltato le confessioni dell’assassino della figlia con grande dolore.

Le parole dell’imputato

“Ho pensato di rapirla e di toglierle la vita”, ha ammesso Turetta. “Ero confuso, volevo stare ancora con lei”. L’imputato ha spiegato di aver iniziato a pianificare il delitto diversi giorni prima dell’evento, spinto da un mix di rabbia e possessività.

Turetta deposita una memoria di una quarantina di pagine

“Filippo depositerà uno scritto di circa 40 pagine in cui a mente fredda cerca di ricostruisce punto per punto i suoi ricordi e di aggiungere o integrare quanto detto durante i lunghi interrogatori”.

Lo ha detto il suo difensore, l’avvocato Giovanni Caruso, all’arrivo in Corte d’Assise a Venezia. Qui fra poco si aprirà la nuova udienza del processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, durante la quale l’imputato risponderà per la prima volta alle domande di accusa, difesa e parti civili. Come sta Turetta ? è stato chiesto al legale: “è un coniglio bagnato, si può dire ?” la risposta di Caruso.


Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2024 - 13:13

A. Carlino

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania Da sempre attento osservatore della società e degli eventi. Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.

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