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I figli di Gaetano Pesce: “Non padre non avrebbe mai pensato di offendere Napoli”

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Napoli. Una passeggiata sul lungomare, un incontro inaspettato con la maschera simbolo della città e un’idea che germoglia nel cuore di un artista.

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È così che nasce “Tu sì’ ‘na cosa grande”, la monumentale installazione di Gaetano Pesce a Piazza Municipio. Un’opera che, come una lettera d’amore colorata, racconta il profondo legame che l’artista nutriva per la sua città natale.

“Nostro padre non avrebbe mai pensato di offrire a Napoli qualcosa di offensivo o scontato. Al contrario, ha voluto donare due cuori. Ha scelto di celebrare il lato più femminile e colorato di Pulcinella, vestendolo con tonalità vivaci, in netto contrasto con il tradizionale bianco.

È stato un gesto di grande dolcezza, che ha messo in risalto una Napoli ricca di sfumature, aperta e accogliente, proprio come l’amore che lui provava per lei”.

I figli di Gaetano Pesce, Milena e Jacopo, ci conducono in un viaggio emozionante attraverso i ricordi e le intenzioni del padre. Ricordano con affetto quella giornata in cui, passeggiando lungo il lungomare, si imbatterono in un Pulcinella che sembrava incarnare l’anima stessa di Napoli.

In quel momento, l’idea di creare un’opera che celebrasse la gioia di vivere e l’accoglienza della città prese forma nella mente dell’artista.

Ma non si tratta solo di un’idea, bensì di un progetto meticoloso realizzato con cura e passione. Come confermano gli allestitori dello studio Gaetano Pesce di New York, ogni dettaglio dell’installazione, dai colori vivaci del vestito di Pulcinella all’eliminazione dei bottoni, è stato pensato e voluto dall’artista stesso. Un’opera che, pur innovativa e audace, rimane fedele alla tradizione e allo spirito di Napoli.

Il Pulcinella di Pesce, con i suoi due cuori rossi trafitti da una freccia, è un simbolo universale di amore e passione, ma è anche un omaggio alla città che ha visto nascere e crescere l’artista. Un’opera che invita a riflettere sulla bellezza e sulla complessità dell’animo napoletano, e che ci ricorda l’importanza di celebrare le nostre radici e la nostra identità.


Articolo pubblicato il giorno 15 Ottobre 2024 - 08:18 / di Cronache della Campania


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