Napoli. Le armi della camorra fanno sentire ancora il fragore degli spari a poche ore dal blitz che ha decapitato il clan De Micco De martino a Ponticelli.
Nuovo agguato: è il secondo in meno di 48 ore ed anche questa volta si tratta di un bersaglio importante.
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Nella notte, un commando armato ha fatto irruzione in via Argine, prendendo di mira Salvatore Bossis, cugino del boss Alessio Bossis, ucciso nel 2022. Il 31enne è stato colpito alle gambe e trasportato d’urgenza all’ospedale Villa Betania, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Le sue condizioni, seppur serie, non viene considerato in pericolo di vita.
Le indagini, affidate alla polizia di Stato, sono ancora in corso. Gli investigatori, giunti sul luogo della sparatoria poco dopo l’accaduto, hanno interrogato la vittima, ma al momento non sono emersi elementi utili a chiarire il movente dell’agguato.
Sono stati effettuati i rilievi, sono state visionate le immagini delle telecamere private poste lungo la zona e sono partite le perquisizioni.
La preoccupazione degli inquirenti è ulteriormente alimentata da un altro episodio di sangue avvenuto appena 24 ore prima a Barra, dove Antonio Ciscognetti, genero del boss Angelo Cuccaro, è stato vittima di un attentato.
Entrambi gli episodi fanno temere un’escalation di violenza nella zona orientale di Napoli, dove i clan si contendono il controllo del territorio. La stretta parentela tra Salvatore Bossis e la famiglia De Luca Bossa, e i legami tra Antonio Ciscognetti e il clan Cuccaro, rendono ancora più complessa la situazione e lasciano presagire ad una nuova escalation criminale a Napoli est.
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Situazioni come queste portano solo paura e preoccupazione, speriamo che le autorità riescano a risolvere presto la situazione.
Speriamo che le autorità riescano a fermare questa violenza e a garantire la sicurezza nella zona.