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Napoli, la fanfara dei carabinieri suona Ricchi e Poveri e Village People e scoppia la polemica

Cerimonia per le Quattro giornate di Napoli, è polemica su fanfara Arma pop: "Hanno suonato Ricchi e poveri e Ymca". I carabinieri: "momenti diversi"

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Le celebrazioni per l’ anniversario delle Quattro Giornate di Napoli sono state segnate da una polemica sulla scelta del repertorio musicale eseguito dalla fanfara dei Carabinieri.

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Durante la cerimonia, svoltasi in Piazza Quattro Giornate, si è verificato un episodio che ha suscitato diverse reazioni. Dopo i momenti ufficiali di commemorazione, caratterizzati da brani solenni e adatti al contesto storico, la fanfara ha eseguito alcuni brani pop, tra cui ‘Ma non tutta la vita’ dei Ricchi e Poveri e ‘Ymca’ dei Village People.

Questa scelta musicale è stata fortemente criticata da alcuni partecipanti, tra cui il consigliere comunale Salvatore Pace, che ha definito l’evento “una grottesca festa di piazza” e un “atto diseducativo”. Secondo Pace, la commemorazione di un evento così significativo non dovrebbe essere sminuita da musiche leggere e inappropriate.

 Per i carabinieri si è trattato di due momenti diversi: uno istituzionale  e uno più ludico

L’Arma dei Carabinieri ha risposto alle critiche, precisando che il programma musicale era stato suddiviso in due parti: una prima fase più formale, con brani classici, e una seconda, più leggera, pensata per coinvolgere il pubblico più giovane.

La polemica ha riacceso il dibattito sulla natura delle commemorazioni storiche e sul modo in cui si possono conciliare il rispetto per il passato con la necessità di coinvolgere le nuove generazioni.

Alcuni esperti sottolineano l’importanza di mantenere un giusto equilibrio tra i momenti di raccoglimento e quelli più dinamici, mentre altri ritengono che la scelta di brani pop in un contesto così solenne sia stata inopportuna.

La vicenda ha sollevato diverse domande: fino a che punto è lecito adattare le celebrazioni storiche ai gusti delle nuove generazioni? Qual è il confine tra il rispetto per la tradizione e la necessità di rendere gli eventi più partecipativi? E, infine, come si può garantire che le commemorazioni siano un momento di riflessione e di confronto per tutti, senza sminuire il significato degli eventi che si celebrano.

 


Articolo pubblicato il giorno 3 Ottobre 2024 - 08:11 /  Cronache della Campania

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