Delitto Silvia Nowak: Proseguono le indagini sull’efferato omicidio di Silvia Nowak, la giovane donna trovata morta a circa 150 metri dalla sua abitazione di Castellabate, nel Cilento. La vittima, scoperta con evidenti segni di bruciature sul corpo, era stata dichiarata scomparsa dal suo compagno poche ore prima del macabro ritrovamento. Nonostante il lungo interrogatorio in Procura, l’uomo è stato rilasciato senza alcun provvedimento a suo carico.
Ieri, gli esperti dei RIS di Roma hanno fatto ingresso nella villetta di Via Arena, a Ogliastro Cilento, dove la Nowak viveva col compagno. Con l’ausilio di tecnologie avanzate, gli inquirenti stanno cercando di raccogliere ogni possibile indizio per ricostruire i dettagli di un omicidio che ha scosso profondamente la comunità locale. Sul posto anche i Carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate, sotto la guida del maresciallo Cesa, a dimostrazione di come l’abitazione della coppia sia al centro di questa complessa indagine.
L’autopsia sul corpo di Silvia ha rivelato una verità agghiacciante: la donna è stata uccisa a coltellate, e successivamente il suo corpo è stato parzialmente bruciato, forse nel tentativo di occultare l’efferato crimine. Oltre alle ferite d’arma bianca, i medici legali hanno riscontrato una frattura alla testa, che pare sia stata inflitta prima della morte, smentendo le prime ipotesi che vedevano questa lesione come post mortem. Tuttavia, l’arma del delitto non è ancora stata trovata, lasciando aperti numerosi interrogativi su dinamica e movente.
Nonostante la brutalità dell’omicidio, al momento non ci sono indagati ufficiali né fermi. L’indagine resta aperta contro ignoti, ma le forze dell’ordine stanno seguendo diverse piste, inclusa quella del femminicidio, mentre si attende di scoprire nuovi elementi dai numerosi oggetti sequestrati negli ultimi giorni.
Nelle fasi iniziali dell’inchiesta, gli inquirenti hanno sequestrato nella villetta vari dispositivi e mezzi appartenenti alla coppia, tra cui un caravan, un’auto e una roulotte. Cruciali per l’indagine sono anche il computer e il cellulare di Silvia, da cui si spera di estrapolare informazioni utili a comprendere gli ultimi momenti della sua vita e possibili collegamenti con il suo assassinio.
Il procuratore facente funzione del Tribunale di Vallo della Lucania, Antonio Cantarella, ha dichiarato che le indagini stanno entrando in una fase decisiva. La pressione è alta per risolvere un caso che ha scatenato sgomento e rabbia nella comunità cilentana, profondamente colpita dalla tragica fine di Silvia Nowak.
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Che triste storia, speriamo che l'assassino venga presto individuato e portato davanti alla giustizia.
Che terribile tragedia, speriamo che l'assassino venga presto catturato e faccia giustizia per Silvia.