La filiera del latte di bufala nelle province di Caserta, Salerno e Latina si trova in una situazione critica, con oltre 400 aziende zootecniche a rischio chiusura. Molti caseifici, infatti, stanno rifiutando il ritiro del latte bufalino destinato alla produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop. La crisi è ulteriormente aggravata dalla crescente presenza di prodotti non tracciati sul mercato, caratterizzati da etichette fuorvianti e prive di garanzie di qualità.
A complicare ulteriormente il quadro, il prezzo del latte alla stalla è sceso drasticamente, passando da 1,80 euro al chilogrammo a 1,55 euro, riducendo i margini di guadagno degli allevatori e mettendo in pericolo la sostenibilità economica del settore. In risposta a questa emergenza, Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura, ha annunciato l’inizio di una mobilitazione unitaria degli allevatori bufalini delle province interessate, aprendo una vera e propria vertenza sul latte di bufala.
“Non possiamo più tollerare questa situazione insostenibile”, ha affermato Fabbris, rivelando che sono state formulate proposte per risolvere la crisi, le quali saranno discusse nei prossimi incontri con gli allevatori. Fabbris ha avvertito che, se le richieste non verranno ascoltate, gli allevatori potrebbero essere costretti a misure drastiche, inclusa l’ipotesi di uno sciopero del latte. Altragricoltura sta anche depositando presso le Procure della Repubblica una serie di atti che denunciano la cattiva gestione dei contratti di fornitura e i mancati controlli sulla tracciabilità del prodotto.
Per affrontare la crisi, sono state programmate diverse assemblee per gli allevatori bufalini, in cui si discuteranno le prossime azioni. Gli incontri si svolgeranno a Salerno l’11 ottobre, a Latina il 17 ottobre e a Caserta il 29 ottobre, presso la Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe. Queste assemblee saranno cruciali per unire le forze degli allevatori e preparare una mobilitazione efficace.
In aggiunta, Fabbris ha annunciato l’organizzazione degli Stati Generali in Difesa della Mozzarella, che si terranno a Napoli nella prima settimana di novembre. Questo evento avrà come obiettivo quello di aprire un tavolo di trattative con i caseifici e chiedere un intervento delle istituzioni per rilanciare la filiera bufalina, gravemente danneggiata anche dal fallimento dei Piani di eradicazione di brucellosi e tubercolosi.
Fabbris ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni tra allevatori, trasformatori artigianali e cittadini dell’area Dop. “È finito il tempo in cui la speculazione e la cattiva politica potevano contare sulla frammentazione degli interessi,” ha affermato, aggiungendo che l’obiettivo di Altragricoltura è preservare la Mozzarella di Bufala Campana Dop da una commercializzazione senza qualità, disconnessa dalla tradizione dell’allevamento bufalino e dalla produzione artigianale del territorio.
La crisi attuale, secondo Fabbris, rappresenta anche il fallimento del Consorzio di Tutela della Mozzarella Dop, che sembrerebbe ora dominato da interessi industriali, piuttosto che focalizzarsi sulla protezione degli allevatori. “È l’unità tra allevatori, caseifici onesti e cittadini a poter salvare questo straordinario prodotto,” ha concluso, sottolineando il valore del lavoro dei casari, degli animali e della cultura delle comunità locali.
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