foto di repertorio
Rinviati a giudizio l’ex amministratore unico di Alto Calore spa, Michelangelo Ciarcia, e altri undici indagati nell’inchiesta sui corsi di formazione dedicati al personale che non sarebbero mai stati effettuati nonostante le risorse ricevute.
Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio. La prima udienza del processo è stata fissata il 21 marzo del 2025. Gli imputati, a vario titolo, sono accusati di peculato, frode fiscale, emissioni di fatture false, false comunicazioni sociali e indebita compensazione.
Due indagati, che hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato, sono stati condannati a tre anni di reclusione. L’inchiesta della Procura di Avellino, coordinata dai pm Luigi Iglio e Vincenzo Russo, venne avviata nel febbraio dell’anno scorso sulla base di denunce presentate da dipendenti dell’ente.
L’amministratore unico, Michelangelo Ciarcia, venne successivamente interdetto per un anno dalle funzioni. L’attuale amministratore di Alto Calore, Antonello Lenzi, ha costituito l’ente parte civile. Il Gup ha accettato la richiesta soltanto in relazione ai capi di accusa che fanno riferimento al reato di peculato.
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