Napoli.Richiesta di condanna a nove anni di carcere per Tony Colombo e per sua moglie, Tina Rispoli, 20 anni invece per il fratello di quest’ultima Raffaele Rispoli e soprattutto per il boss Enzo Di Lauro (F2) e altri 66 anni anni di carcere per gli altri 7 imputati deo clan Di lauro e vanella Grassi che hanno scelto il rito abbreviato.
Sono queste le richieste di condanna che ha formulato ieri mattina il pm Lucio Giuliano della Dda di Napoli nel processo contro l’alleanza criminale dei Di Lauro e della Vanella Grassi che aveva portato al blitz del 13 ottobre scorso con 27 persone finite in carcere.
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Le richieste di condanne complessive quindi per questo primo filone del processo e che riguarda gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato assommano a 124 anni di carcere ed è il compendio dell’inchiesta che ha portato alla luce la nuova vita della camorra di Secondigliano con l’alleanza imprenditoriale tra i clan Di Lauro e Vanella Grassi che per anni si sono fatti la guerra a suon di morti.
dall’inchiesta è emerso come il clan Di Lauro investiva anche in società di abbigliamento e creava brand, insieme con il cantante neomelodico palermitano Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli, come quello denominato “Corleone”.
Anche la bevanda energetica “9 mm” (il cu nome richiama al calibro delle pistole), come il marchio d’abbigliamento ammiccante al mondo della criminalità organizzata, sarebbe riconducibile al clan fondato da Paolo Di Lauro, detto “ciruzzo o’ milionario”.
La Di Lauro spa e l’alleanza imprenditoriale con la Vanella Grassi
In sostanza, secondo gli inquirenti, è stata messa in piedi una sorta di “Di Lauro spa”, che si è prodotta in investimenti in attività ritenute meno rischiose attraverso società intestate a prestanome, oggi oggetto di sequestro, con le quali il clan gestiva, per esempio, una nota palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati.
Nel blitz furono anche sequestrati beni per 8 milioni di euro. Tra i reati contestati anche il concorso esterno in associazione mafiosa, la turbativa d’asta, e l’aggravante della transnazionalità legata al contrabbando di sigarette.
L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha svelato presunti legami tra il cantante e l’organizzazione criminale. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Colombo e sua moglie avrebbero favorito e sostenuto il clan, riciclando denaro proveniente da attività illecite e investendo in imprese legate all’organizzazione criminale.
Le intercettazioni ambientali e telefoniche avrebbero raccolto conversazioni incriminanti, nelle quali i due coniugi discuterebbero apertamente di affari con esponenti di spicco del clan Di Lauro. Emergerebbero dettagli inquietanti sui loro rapporti e sulle modalità con cui avrebbero cercato di nascondere i proventi illeciti.
Le richieste di condanna
Vincenzo Di Lauro (20 anni)
Raffaele Rispoli (20 anni)
Raffaele Di Natale (14 anni)
Alessandro Nocera (12);
Gennaro Nocera (12),
Tony Colombo (9 anni)
Tina Rispoli (9 anni)
Giovanni Cortese (9)
Gennaro Rizzo (8 anni)
Pietro Granata (6 anni e 8 mesi)
Salvatore Esposito (5).
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Articolo pubblicato il giorno 26 Ottobre 2024 - 07:34
Che situazione complicata, speriamo che la giustizia faccia il suo corso.
Che situazione complicata, speriamo che la giustizia faccia il suo corso.