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Caserta, meningite trattata come vasculite, ASL condannata

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Maria Iavarone, oggi ventisettenne, si presentò all’ospedale Moscati di Aversa con sintomi gravi: febbre alta, dolori, mancamenti e lividi sulle braccia.

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Tuttavia, una serie di errori diagnostici e terapeutici ha portato a conseguenze devastanti per la sua salute. A causa di questi errori, Maria ha dovuto subire l’amputazione del mignolo della mano sinistra e del dito medio della mano destra, oltre alla perdita di gran parte dei tessuti delle gambe.

Per le gravi conseguenze sulla sua salute, l’ASL di Caserta è stata condannata a risarcire Maria con 80.000 euro per danni fisici, morali, estetici e biologici. La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione civile del Tribunale di Napoli Nord, presieduta da Dora Alessia Limongelli, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Luciano Palermo dello studio Olmo.

I fatti risalgono alla notte tra il 12 e il 13 febbraio 2018, quando Maria, all’epoca ventunenne, fu portata in pronto soccorso in condizioni critiche. Nonostante la gravità dei sintomi, Maria dovette aspettare per ore prima di ricevere assistenza.

“Gli infermieri mi dicevano di non strillare e di aspettare,” ha raccontato Maria. Inizialmente, i medici trattarono i suoi sintomi come fossero dovuti a vasculite. Solo dopo cinque ore di attesa, le analisi del sangue rivelarono una grave infezione.

Su consiglio dei medici, Maria avrebbe dovuto essere trasferita al reparto di infettivologia a Caserta, ma fu invece portata al Cardarelli di Napoli, dove fu diagnosticata una meningite e successivamente trasferita al Cotugno per un trattamento intensivo.

Maria ha trascorso otto giorni in terapia intensiva, oscillando tra vita e morte. “Mi hanno amputato il mignolo della mano sinistra e il medio della mano destra, ho perso gran parte dei tessuti delle gambe. La mia vita è cambiata per sempre, non sono e non sarò mai più la stessa,” ha dichiarato.

La sentenza che ha condannato l’ASL di Caserta è ormai definitiva. “Eravamo certi di questa sentenza,” ha affermato l’avvocato Palermo. “Il nostro team si avvale di medici di profilo universitario per studiare i casi e la perizia medica presentata sul caso di Maria è stata completamente accolta dal tribunale.”


Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2024 - 12:51


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