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Crisi politica a Casavatore, il sindaco Maglione ritira le dimissioni

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Casavatore vive un momento di profonda crisi politica, con il sindaco Luigi Maglione che ha ufficialmente ritirato le sue dimissioni, un gesto che ha colto molti di sorpresa. Nella sua lunga lettera, non condivisa dai consiglieri del Partito Democratico (PD) e del Movimento 5 Stelle (M5S), Maglione ha ripercorso i risultati ottenuti e i progetti in corso, sottolineando la necessità di non lasciare la città senza una guida.

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“Questa decisione non è stata presa a cuor leggero”, ha dichiarato Maglione, “ma Casavatore non può restare senza un sindaco. Ci sono troppe opere che necessitano solo degli ultimi passaggi burocratici per vedere la luce, e senza un sindaco, una giunta e un consiglio comunale, potrebbero non essere mai realizzate”.

Nella lettera, il sindaco ha lanciato un allerta riguardo alla Festa dei Gigli, un evento tradizionale molto sentito dai cittadini. Ha espresso dubbi sulla possibilità che un commissario prefettizio prenda in carico l’organizzazione della festa, facendo riferimento a precedenti esperienze che avevano sollevato interrogativi sulla legittimità delle celebrazioni degli anni scorsi. Questa affermazione ha suscitato preoccupazione tra i sostenitori della manifestazione, che si chiedono perché i commissari dovrebbero bloccare una tradizione così radicata nella comunità.

Maglione ha anche menzionato i progetti ancora da completare, tra cui la ristrutturazione della scuola in via Pietro Colletta (ex “De Filippo”), il progetto “Smart City” per la riqualificazione di Piazza Immacolata, la ristrutturazione della tensostruttura presso il Parco Petrucci e l’installazione di giochi inclusivi nello stesso parco. Ha sottolineato che basterebbe una seduta di Consiglio Comunale e circa 3-4 mesi di lavoro per portare a termine questi progetti, esortando i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, a collaborare per il bene della città.

Nel frattempo, la tensione politica continua a crescere, con il PD che sembra prepararsi a presentare una mozione di sfiducia in consiglio comunale. Mentre la situazione si evolve, l’arrivo di un commissario prefettizio appare sempre più probabile, lasciando incertezza sul futuro dell’amministrazione e delle iniziative a favore della comunità.


Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2024 - 15:35


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