Casapesenna, inaugurata la comunità per minori di area penale
A Casapesenna è stata inaugurata oggi la “Comunità per minori in area penale”, situata in un immobile confiscato alla camorra, appartenente all’ex luogotenente del clan dei Casalesi Salvatore Nobis, stretto collaboratore di Michele Zagaria, noto boss arrestato nel dicembre 2011.
L’edificio, in via Genova, è stato riqualificato per ospitare otto minori sotto il controllo del Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania, con l’obiettivo di reintegrare giovani in area penale.
Grazie a un finanziamento della Regione Campania, il Comune di Casapesenna ha realizzato i lavori di ristrutturazione, con il supporto di Agrorinasce, consorzio che gestisce oltre 200 beni confiscati alle mafie, responsabile del bando per l’affidamento della gestione dell’immobile, poi aggiudicata alla cooperativa sociale Autonomy Onlus.
La comunità è inserita nell’elenco delle strutture residenziali per minorenni e collabora con il Centro per la Giustizia Minorile della Campania. Durante l’inaugurazione è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Centro di Giustizia Minorile e Agrorinasce per favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei giovani ospiti.
Tra i presenti alla cerimonia: il sindaco di Casapesenna Giustina Zagaria, il sottosegretario al Ministero della Giustizia Andrea Ostellari, i rappresentanti di Agrorinasce Elena Giordano e Giovanni Allucci, Salvatore Leccia di Autonomy Onlus, il responsabile del Centro di Giustizia Minorile Nicola Palmiero, Raffaello Falcone della Procura di Napoli, il prefetto di Caserta Lucia Volpe, Alessandro Buccino Grimaldi del Ministero della Giustizia, Maria De Luzenberger della Procura dei Minorenni di Napoli, e altre autorità locali e nazionali.
Il sindaco Zagaria ha sottolineato l’importanza dei beni confiscati per la collettività: “Ogni bene restituito al sociale è segno di uno Stato che funziona”. Anche Giovanni Allucci di Agrorinasce ha evidenziato il lungo lavoro dietro ogni apertura, mentre Salvatore Leccia di Autonomy Onlus ha parlato dei percorsi di reinserimento: “I ragazzi che accogliamo hanno commesso reati, ma qui imparano che lo Stato ha vinto, e il nostro impegno è investire nel loro futuro”.
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