Napoli.Un nuovo segnale di rallentamento arriva dai Campi Flegrei. Secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, il suolo della caldera flegrea continua ad alzarsi, ma a un ritmo meno sostenuto rispetto ai mesi precedenti.
Questa tendenza, osservata con particolare attenzione dagli esperti, solleva interrogativi sulla possibile evoluzione del fenomeno.
Dalla metà di aprile a luglio 2024, il terreno si è innalzato mediamente di circa 2 centimetri al mese nella zona del Rione Terra, uno dei punti di massima deformazione.
Tuttavia, dagli inizi di agosto si è registrata una diminuzione della velocità di sollevamento, con un valore medio preliminare di circa 1 centimetro al mese. Complessivamente, da gennaio 2024, il suolo si è sollevato di circa 15,5 centimetri in quest’area.
Un rallentamento che rassicura, ma non del tutto. “Questa diminuzione della velocità di sollevamento è un dato positivo, ma non significa che il fenomeno sia terminato”, spiegano dall’Osservatorio Vesuviano.
“I Campi Flegrei sono un sistema complesso e dinamico, e le variazioni nel tasso di deformazione sono frequenti. Continueremo a monitorare attentamente la situazione per comprendere meglio l’evoluzione di questo fenomeno.”
L’importanza del monitoraggio
Il bradisismo, ovvero il lento sollevamento e abbassamento del suolo, è un fenomeno caratteristico dei Campi Flegrei da millenni. Tuttavia, l’intensificarsi dell’attività sismica e delle deformazioni del suolo negli ultimi anni ha reso necessario un costante monitoraggio del territorio. Una rete di strumenti, tra cui GPS, inclinometri e sismometri, consente agli scienziati di rilevare anche le più piccole variazioni e di fornire un quadro aggiornato della situazione.
È difficile prevedere con certezza quale sarà l’evoluzione dei Campi Flegrei. Gli esperti sottolineano che, pur essendosi registrato un rallentamento del sollevamento del suolo, non si può escludere la possibilità di nuovi episodi di deformazione più intensa. Per questo motivo, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e proseguire con le attività di monitoraggio e ricerca.
Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2024 - 17:07