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Camorra, il pentito Rosario Rolletta: “Avevamo l’ordine di uccidere chiunque del clan De Luca Bossa”

Il collaboratrore di giustizia parla del tentato omicidio di Luigi Aulisio, cognato del boss Salvatore Casella
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Nelle circa 1200 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Anna Imparato che ieri ha sgominato la cosca di Ponticelli dei  De Micco De Martino ci sono le storie della camorra degli ultimi anni in quella zona.

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E tra gli episodi su cui viene fatta luce è il tentato omicidio di Luigi Aulisio detto “Alì”, compagno di una figlia del defunto ras Salvatore Casella “paglialone”. Per quell’agguato cinque persone sono indagate.

Tra loro, Rosario Rolletta, pentitosi che ha accusato se stesso e altri quattro complici: Alessio Velotti, Ciro Uccella e Salvatore Cardillo, tutti legati al clan De Martino.

Secondo le dichiarazioni di Rolletta, il clan non aveva un bersaglio preciso, ma l’obiettivo era colpire indiscriminatamente un membro del clan rivale De Luca Bossa-Casella. Aulisio, che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, fu raggiunto da un colpo di pistola mentre attendeva un amico davanti a una farmacia.

Intercettato dopo l’agguato, Aulisio rivelò di conoscere l’identità del suo aggressore, soprannominato “lota”, e dichiarò la sua intenzione di vendicarsi. Le indagini della polizia, già avviate, furono accelerate dalle rivelazioni di Rolletta.

L’agguato vicino a una farmacia di via Argine

“Quando siamo usciti – ha messo a verbale Rosario Rolletta – non avevamo un obiettivo preciso. Gli ordini di Salvatore e Antonio De Martino erano di colpire o uccidere uno qualunque del clan De Luca Bossa- Casella. Sulla Re-nault Scenic salimmo in 4: io, Ciro Uccella, Gennaro Pangia e Pietro Frutto”.

L’agguato si consumò davanti a una farmacia di via Argine: Luigi Aulisio, in compagnia di un amico che era entrato a comprare un medicinale, lo attendeva all’esterno in sella a uno scooter quando arrivarono i sicari.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 4 Ottobre 2024 - 15:19


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