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Il bombarolo di Bacoli è indagato anche per la morte della moglie

Il misterioso ruolo dell'imprenditore foggiano Ciro Caliendo coninvolto nell'attentato al finanziere a Bacoli commissionato dall'ex moglie
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Ciro Caliendo, 46enne imprenditore vitivinicolo, si trova al centro di un doppio intrigo.

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L’uomo è indagato per due gravissimi reati: l’organizzazione di un attentato dinamitardo ai danni di un ufficiale della Guardia di Finanza a Bacoli e l’omicidio della moglie, Lucia Salcone, deceduta in un incidente stradale che presenta inquietanti punti interrogativi.

L’attentato, avvenuto lo scorso marzo, ha scosso la comunità locale. Un ordigno esplosivo artigianale, realizzato secondo gli inquirenti proprio da Caliendo, con la complicità di Giovanni Di Stefano, 31 anni, originario della cittadina tedesca di Leonberg e di Franco Di Pierno, anch’egli foggiano di San Severo, arrestato a ottobre dell’anno scorso, è stato piazzato sotto l’auto del finanziere, Gabriele Agostini.

Le indagini hanno rivelato che dietro l’attentato ci sarebbe la mano di un’ex compagna del militare, Viviana Pagliarone, 39 anni, originaria di Roma, esasperata da una disputa sull’affidamento del figlio.

Caliendo, con la sua esperienza nel settore degli esplosivi, avrebbe fornito l’expertise e i materiali necessari per realizzare l’ordigno.

La morte della moglie, avvenuta pochi mesi dopo l’attentato, ha ulteriormente complicato la posizione di Caliendo. L’incidente stradale in cui è deceduta la donna, inizialmente classificato come tragico incidente, è ora al centro di approfonditi accertamenti.

Gli inquirenti sospettano che l’incidente possa essere stato inscenato per occultare un omicidio. L’autopsia sul corpo della vittima e l’analisi della dinamica dell’incidente potrebbero fornire elementi cruciali per chiarire i dubbi degli investigatori.

Il doppio coinvolgimento di Caliendo in fatti di sangue ha suscitato grande clamore mediatico e ha aperto uno squarcio inquietante sulla vita dell’imprenditore. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, sono in corso per ricostruire nel dettaglio le dinamiche dei due eventi e accertare se vi siano collegamenti tra i due reati.

L’ipotesi investigativa è che Caliendo, un uomo dalla doppia faccia, possa aver utilizzato la sua competenza nel settore degli esplosivi per compiere atti criminali. L’imprenditore, apparentemente rispettabile e affermato, nasconderebbe un lato oscuro, pronto a tutto pur di raggiungere i propri scopi.

La storia di Caliendo è un giallo che tiene col fiato sospeso l’opinione pubblica. Le indagini promettono di svelare i misteri che si celano dietro questi due gravi reati e di far luce sulla personalità complessa e inquietante dell’imprenditore.


Articolo pubblicato il giorno 17 Ottobre 2024 - 19:54

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