La Guardia di Finanza ha sequestrato un’azienda per la produzione di conglomerati cementizi ad Ariano Irpino, insieme a due terreni situati nel comune di Montecalvo Irpino, tutti di proprietà della stessa società, già sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Benevento su richiesta della Procura locale, all’indomani della pronuncia della Corte di Cassazione, che ha confermato la legittimità del blocco dei beni.
Le indagini, avviate in seguito alle relazioni della curatela fallimentare, hanno rivelato una serie di operazioni finanziarie e societarie pregiudizievoli che hanno aggravato il dissesto della società, con un passivo accertato di oltre tre milioni di euro. Tra gli episodi più rilevanti emersi dalle indagini vi è la vendita dell’opificio di Ariano Irpino, valutato 700 mila euro, effettuata pochi giorni prima che la società presentasse la domanda di ammissione al concordato preventivo, una procedura che permette di evitare il fallimento attraverso un accordo con i creditori. Tuttavia, tale richiesta è stata successivamente respinta.
Gli inquirenti ipotizzano che la cessione dell’opificio, avvenuta a favore di un’altra azienda operante nello stesso settore industriale, fosse un tentativo deliberato di sottrarre beni patrimoniali alla procedura fallimentare, arrecando così un grave danno ai creditori. Questa operazione, insieme ad altre transazioni sospette, è stata considerata dagli investigatori parte di un piano più ampio di distrazione patrimoniale, finalizzato a depauperare l’azienda prima della dichiarazione di insolvenza.
Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2024 - 12:07