Napoli. E’ stato identificato dopo un anno e nel frattempo era già in carcere il rapinatore violento che il 25 settembre scorso suo malgrado era diventato famoso perché picchiato e messo in fuga da i clienti di un bar tabacchi di Pompei che stava rapinando.
Il video della rapina era diventato virale in rete perchè diffuso dai titolari del bar tabacchi di via Nolana alla periferia di Pompei.
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Le tracce ematiche lasciate sul posto nel corso della colluttazione hanno consentito di identificarlo. E stamane, i Carabinieri della Stazione di Pompei hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura coercitiva della custodia ni carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della
Repubblica, presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano, dove era detenuto.
Si tratta di un ventiduenne napoletano, ora accusato anche di rapina a mano armata e lesioni personali.
Nel corso della rapina infatti aveva preso in ostaggio una dipendente, trascinandola per i capelli davanti al vetro blindato di protezione della cassa, e l’aveva costretta ad inginocchiarsi, puntandole la pistola alla testa e minacciando di spararle se il cassiere non gli avesse consegnato l’intero incasso.
Il cassiere aveva consegnato la somma in contanti di 1.500 euro al rapinatore, che subito dopo aveva cercato di dileguarsi a piedi, ma alcuni clienti, presenti all’interno del bar-tabacchi, unitamente al cassiere, uscito dal proprio box blindato, avevano ingaggiato una violenta colluttazione con il malvivente che, pur riuscendo a scappare, aveva lasciato sul posto degli indumenti e la pistola, al momento del sequestro risultata essere una replica di un’arma vera, priva del tappo rosso.
Identificato grazie alle tracce ematiche lasciate nel bar
Nella colluttazione restavano feriti sia il cassiere che li rapinatore.Il sopralluogo di polizia scientifica, eseguito sulla scena del crimine, permetteva di repertare una traccia ematica, lasciata dal rapinatore, che, grazie alle successive comparazioni genetiche condotte dai biologi del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, è risultato corrispondere al profilo del DNA con il 22enne arrestato.
Articolo pubblicato il giorno 15 Ottobre 2024 - 14:31
Interessante come la tecnologia possa aiutare a risolvere casi del genere.