Un’ombra cupa si è abbattuta sulla comunità di Ariano Irpino. Quella che un tempo era una figura di conforto e guida spirituale, una suora madre superiora, si è rivelata l’artefice di un atto che ha scosso profondamente i fedeli.
Accusata di aver saccheggiato gioielli e monili d’oro offerti con devozione, la religiosa ha tradito la fiducia di coloro che in lei riponevano la loro fede e ora si trova agli arresti domiciliari.
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Le indagini, avviate dopo la denuncia del vescovo, hanno dipinto un quadro sconcertante. La suora, approfittando della sua posizione di fiducia e delle chiavi di accesso ai locali custoditi, si è appropriata di tesori sacri appartenenti a diverse parrocchie.
Tra gli oggetti sottratti, anche una reliquia di San Nicola di Bari, un’icona venerata da secoli e simbolo di fede per innumerevoli credenti.
L’atto della suora non è stato solo un furto, ma un vero e proprio sacrilegio. Ha violato un luogo sacro, profanando oggetti che per i fedeli rappresentano un legame diretto con la divinità. La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando sdegno e incredulità. Come può una persona consacrata a Dio commettere un gesto così vile?
Le indagini hanno rivelato una sistematica appropriazione indebita. Parte del bottino è stato venduto, con il ricavato trasferito all’estero. Questo ha ulteriormente aggravato la gravità del reato, trasformando un gesto impulsivo in un’azione premeditata e lucrosa.
L’arresto della suora ha aperto una profonda ferita nella comunità religiosa. Molti fedeli si sentono traditi e disorientati. La fiducia nella Chiesa, già messa a dura prova da scandali passati, è stata ulteriormente incrinata.
La suora è stata arrestata a Tivoli
La misura è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Ariano Irpino in esecuzione di una ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Tivoli. Le indagini sono state coordinate dalla procura della Repubblica di Benevento retta da Aldo Policastro.
L’ordinanza è stato emessa a seguito di convalida del provvedimento di fermo di soggetto indiziato di delitto emesso in data 8 ottobre 2024, dalla procura della Repubblica di Benevento, ed eseguita sul territorio laziale.
Le indagini hanno rivelato che la suora, in possesso delle chiavi di accesso al locale dove era custodito l’oro votivo, si era indebitamente appropriata di gioielli in oro e argento appartenenti a diverse parrocchie della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.
Tra queste, figurano le parrocchie di Santa Maria delle Fratte e Sant’Euplio di Castel Baronia, Santa Maria Assunta in Cielo di Ariano Irpino, San Sossio Baronia, Santa Maria della Neve a Morroni di Bonito, San Nicola Vescovo di Savignano Irpino, San Giovanni Battista di Carife, Madonna del Carmine in Ariano Irpino e San Giovanni Battista in Ariano Irpino.
La suora aveva anche trafugato una reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione di metallo.
Le indagini hanno inoltre evidenziato che alcuni dei beni sottratti erano stati venduti a negozi specializzati, generando un ricavo stimato intorno agli 80.000 euro, successivamente trasferiti all’estero.
Parte dell’oro votivo, che era stato sottoposto a fusione, è stato recuperato, ma diversi gioielli e bracciali sono stati trovati nella stanza della religiosa ad Ariano Irpino e nella sua nuova residenza a San Cesareo, dove era stata trasferita. A causa del rischio di fuga, è stato emesso un decreto di fermo, eseguito a San Cesareo.
Il giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Tivoli, valutata la gravità degli indizi e tenendo conto della confessione resa dalla suora, ha confermato la necessità delle misure cautelari, tra cui il rischio di fuga, l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato, e ha disposto gli arresti domiciliari.
Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2024 - 22:34
Che tristezza leggere di un tradimento così grande da parte di una figura religiosa. Speriamo che giustizia venga fatta e che la comunità possa ritrovare fiducia