Domani, 17 ottobre, e venerdì 18 ottobre, presso gli uffici della sezione Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si svolgeranno gli interrogatori preventivi per 14 indagati, tra cui funzionari comunali e imprenditori, coinvolti in una nuova inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere riguardo il Comune di Caserta.
L’indagine si concentra su un sistema illecito di assegnazione degli appalti per la manutenzione del verde pubblico, spesso in cambio di tangenti. Tra gli appalti contestati figura quello per la manutenzione di piazza Carlo III, oggi piazza Carlo di Borbone, di fronte alla Reggia di Caserta.
L’inchiesta coinvolge complessivamente 23 indagati, estendendo le sue ramificazioni anche al Comune di San Nicola la Strada. I fratelli Franco e Giulio Biondi sono il collegamento tra i due enti locali: Franco, 63 anni, dirigente del Comune di Caserta, già arrestato e poi rilasciato nel giugno scorso per una precedente indagine simile; Giulio, 66 anni, ex dirigente al Comune di San Nicola la Strada, ora in pensione.
La Procura aveva richiesto l’arresto per tutti i 23 indagati, ma il Gip ha convocato solo 14, con il rischio di un’eventuale arresto dopo gli interrogatori. Secondo la Procura, i due Biondi sarebbero parte di un’associazione a delinquere finalizzata a manipolare le gare d’appalto in favore di imprenditori “amici”.
Un esempio emblematico è il caso di Franco Biondi, che per favorire alcuni imprenditori, ha suddiviso un appalto da 269mila euro, superiore alla soglia comunitaria, in quattro lotti da 67mila euro ciascuno, permettendo così l’uso della procedura negoziata invece di quella pubblica. Grazie all’intervento di Biondi e di altri dipendenti comunali indagati, Michele Amato e Francesco Cerreto, i lotti sono stati aggiudicati agli imprenditori indagati. Tra questi lavori, anche la manutenzione di piazza Carlo III.
In cambio dei favori, Biondi avrebbe ricevuto vari benefici, come la manutenzione del giardino della sua villa e, in un caso, la bonifica del suo ufficio comunale da possibili dispositivi di intercettazione, offerta da un imprenditore vincitore di un appalto per la valutazione del rischio elettromagnetico.
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