Napoli. E’ stata aperta un’inchiesta sull’ennesima morte su lavoro oggi nel porto di Napoli.
La magistratura ha sequestrato la salma del 60enne Antonio Nazzaro l’operaio della magazzini Generali spa travolto da un mezzo meccanico mentre era al lavoro. I carabinieri hanno anche sequestrato tutto il cantiere dopo aver effettuato tutti rilievi, verificato il rispetto delle norme di sicurezza, interrogato i colleghi e acquisito tutta la documentazione necessaria per portare avanti l’inchiesta.
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La morte di Antonio Nazzaro ha sollevato un vespaio di polemiche. Durissima la nota del sindacato Usb.
“La tragedia avvenuta oggi, anzi l’ennesimo omicidio sul lavoro, lascia un segno ed un vuoto incolmabile tra le colleghe ed i colleghi di Antonio e dovrà essere da stimolo affinché si continui a lottare per un lavoro dignitoso e sicuro.
In attesa che la magistratura faccia il suo corso ed individui eventuali omissioni, colpe o responsabilità, il nostro auspicio è quello che i restanti organi competenti, tra cui ASL ed Ispettorato del Lavoro intervengano per verificare ulteriori carenze o reati in materia di igiene, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre, invitiamo la prefettura di Napoli e l’ADSP a convocare un tavolo quanto prima un tavolo di crisi per affrontare la precarietà salariale presente nel porto di Napoli e monitorare la giusta osservanza delle norme, limitando lo strapotere dei terminalisti a danno dei lavoratori.
Per queste ragioni, e per tanto altro ancora, il prossimo 16 ottobre USB Lavoro Privato Napoli – settore Mare e Porti – aderirà allo sciopero di categoria proclamato da USB Nazionale”.
Uno sciopero per chiedere salari adeguati al crescente costo della vita, maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche contro il DDL 1660 e contro la guerra che oramai governo e padroni intendono far pagare ai lavoratori e alle lavoratrici aumentando le tasse, l’età pensionabile e il numero di ospedali e pronto soccorso chiusi”.
“Continua la mattanza sui luoghi di lavoro, ennesima tragedia, ennesimo lavoratore che non farà ritorno a casa, quando si fermerà tutto questo?”. Così Giovanni Sgambati e Antonio Aiello, rispettivamente segretari generali della Uil e della Uil Trasporti di Napoli e Campania, commentando un nuovo e mortale incidente sul lavoro all’interno del porto di Napoli.
“Abbiamo ribadito più volte che le morti sul lavoro non sono semplici incidenti, ma omicidi, abbiamo ribadito più volte come Uil che va istituita una procura speciale, come per l’antimafia, per le morti sul lavoro.
Non è possibile morire di lavoro in un Paese civile – hanno aggiunto Sgambati e Aiello – Servono controlli, più ispettori, serve diffondere ed alimentare la cultura della prevenzione e dell’educazione alla sicurezza. Serve applicare le leggi e le pene. Sui morti sul lavoro vogliamo risposte non rituali di indignazione. La Uil e la Uil trasporti sono vicini alla famiglia dell’operaio”, hanno concluso i sindacalisti.
Il Comune di Napoli e l’assessora al Lavoro Chiara Marciani esprimono cordoglio per la tragica scomparsa di Antonio Nazzaro, un lavoratore della Magazzini Generali Spa morto oggi nel Porto di Napoli travolto da un mezzo meccanico.
“Questo evento ci colpisce nel profondo e ci ricorda con forza l’importanza della sicurezza negli ambienti di lavoro – ha affermato Marciani – il Protocollo d’Intesa, siglato venerdì dal Sindaco con le organizzazioni sindacali, ribadisce l’impegno quotidiano dell’Amministrazione comunale a garantire che ogni lavoratore possa prestare la propria attività in un ambiente sicuro e protetto, affinché tragedie come queste non si ripetano mai più. In questo momento di dolore tutta la nostra solidarietà va alla famiglia di Antonio e ai suoi cari”.
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Una tragica notizia che solleva molte preoccupazioni sulle condizioni di lavoro nel porto di Napoli.