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Omicidio alla Duchesca: Antonio Amoroso voleva uccidere anche la zia

Ricostruito lo scenario dell'omicidio di Luigi Procopio. L'assassino ha fatto fuoco senza colpirla anche contro la donna, davanti ai due figli
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Antonio Amoroso accecato da una insipegabile furia omicida voleva fare una strage: voleva uccidere anche la zia ovvero la moglie di Luigi Procopio o’ ricchin ucciso il pomeriggio del 30 settembre scorso alla Duchesca.

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E’ quanto è merso dal provvedimento di fermo e dall’udienza di convalida che è svolta davanti al gip del Tribunale di Milano, (dove il fuggitivo è stato arrestato due giorni dopo l’omicidio).

Tra l’altro il gip Roberto Crepaldi ha convalidato il provvedimento di fermo emesso nei confronti di Antonio Amoroso, detenuto nel carcere di San Vittore, applicato la custodia cautelare in carcere e dichiarato la propria incompetenza essendo il reato consumatosi a Napoli.

L’omicidio è avvenuto davanti ai figli di 11 e 16 anni, ed è stata una vera e propria esecuzione.

Secondo le indagini, Amoroso ha atteso la vittima nell’androne del palazzo  che si affaccia sul civico 38 e ha sparato più volte, colpendo Procopio mortalmente fino al colpo di grazie alla testa quando la vittima già era  esanime sul selciato. Ha inoltre esploso un colpo in direzione della moglie, fortunatamente senza colpirla.

Il movente di una tale furia omicida sarebbe legato a un presunto debito di 5mila euro.

Due anni fa, infatti, quando l’indagato era ricercato dalle forze dell’ordine per avere sparato alla compagna dell’epoca (il tentativo di omicidio risale al 2022), Procopio e la moglie l’avrebbero convinto a costituirsi.

Prima, però, Amoroso avrebbe consegnato 5mila euro in contanti alla moglie di Procopio affinché li custodisse, parte dei quali usati dallo stesso Amoroso per l’avvocato e per degli acquisti.

A luglio 2022, la moglie di Procopio, parente di Amoroso, su input dell’arrestato cominciò a restituire i soldi, in varie tranches, richiesti proprio da Amoroso dal carcere grazie a un cellulare che deteneva illegalmente in cella.

Sempre secondo il racconto, malgrado gran parte di quella somma fosse stata restituita, Amoroso ha continuato a chiedere alla coppia gli iniziali 5mila euro che aveva consegnato prima dell’arresto.

Amoroso è accusato di omicidio volontario aggravato, tentato omicidio, porto abusivo di arma, possesso di documenti falsi ed evasione dagli arresti domiciliari.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2024 - 15:11


3 Commenti

  1. Che brutta storia, sia per la vittima che per i figli che hanno assistito a tutto. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso.

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