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Nuovi aggiornamenti dagli scavi di ricerca in corso a Pompei, a cura di Università e istituti stranieri

Le novità pubblicate sull´E-Journal degli Scavi

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Il Parco Archeologico di Pompei ha pubblicato sei nuovi articoli scientifici sulla rivista digitale E-Journal degli Scavi di Pompei, fornendo importanti aggiornamenti sui progetti di ricerca e indagini archeologiche condotti nel 2023-2024. Le pubblicazioni, realizzate in collaborazione con istituti di ricerca nazionali e internazionali, mirano a diffondere in tempo reale i risultati degli scavi, delle ricerche e dei restauri in corso, promuovendo trasparenza e condivisione dei dati attraverso l’open access.

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Uno degli articoli più significativi riguarda il progetto condotto dall’Università La Sapienza di Roma, che sta lavorando alla realizzazione di un sistema informativo per analizzare e gestire il patrimonio archeologico della Regio VII. Questo studio mira a “riordinare” l’enorme mole di dati raccolti sull’area urbana e a identificare i contesti che componevano il paesaggio antico in diverse epoche della storia di Pompei. Il progetto combina l’analisi stratigrafica con un sistema informatico complesso che permette di ricomporre virtualmente gli elementi strutturali e i reperti.

Un altro contributo, firmato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, si focalizza sugli scavi nel cosiddetto Tempio di Asclepio, nell’insula VIII 7. Le indagini hanno permesso di raccogliere informazioni cruciali non solo sulla datazione del tempio, ma anche sulle dinamiche di occupazione degli edifici adiacenti. Questo scavo sta rivelando nuovi aspetti della vita religiosa e sociale di Pompei.

Anche la necropoli di Porta Sarno è oggetto di approfondimento, grazie a uno studio condotto dall’Universidad Europea de Valencia, in collaborazione con altri istituti europei. Le ricerche si concentrano sulla zona adiacente al recinto funerario di Marcus Venerius Secundius, con lo scopo di esplorare ulteriormente lo sviluppo della necropoli e i rituali funebri della città antica.

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Nel campo della conservazione, un team dell’Università di Torino e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” sta conducendo un progetto interdisciplinare nella Casa della Caccia Antica. Questo studio non solo si occupa di ricostruire la storia edilizia della domus, ma punta anche a migliorare le condizioni di conservazione degli affreschi, minacciati dal degrado dovuto a fattori naturali e antropici.

Un altro studio, realizzato dall’Università di Bologna, si focalizza sulle microstorie della dialettica tra spazi pubblici e privati a Pompei, con un’indagine sull’insula I 17. Questa area urbana, con la sua particolare configurazione e la presenza di un raro peristilio ad arcate, offre interessanti spunti per comprendere l’evoluzione architettonica della città.

Infine, un progetto dell’Università di Catania, in collaborazione con il Politecnico di Bari e l’Università degli Studi del Molise, sta portando alla luce nuove informazioni sul Capitolium e sull’area nord del Foro. Lo studio della stratigrafia e dei reperti ceramici rinvenuti sta permettendo di rivedere le ricostruzioni precedenti, contribuendo a una maggiore comprensione delle fasi di sviluppo della piazza principale di Pompei.


Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2024 - 12:28 /  Cronache della Campania

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