Napoli. Un sabato sera, da incubo, per tre fratelli, di 18, 20 e 22 anni, originari della Bielorussia e adottati da una famiglia di Sant’Arpino, mentre si trovavano in Piazza Nicola Amore.
Dopo aver trascorso una serata tra amici nel centro cittadino, i giovani si stavano dirigendo verso la Stazione Centrale per prendere un taxi che li riportasse a casa.
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Mentre camminavano lungo il corso, sono stati avvicinati da un gruppo di circa dieci individui, tutti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, con tratti somatici nordafricani.
Vestiti in modo sportivo e con il volto parzialmente coperto da sciarpe, i ragazzi hanno circondato i tre fratelli, bloccandone la via di fuga.
Con una rapidità sorprendente, uno degli aggressori ha afferrato il più giovane dei fratelli, un ragazzo di 18 anni, e lo ha scaraventato a terra. Mentre il giovane giaceva a terra, impotente, gli altri due fratelli sono stati spinti contro il muro di un palazzo. Uno dei due è stato colpito ripetutamente al volto con pugni e calci, mentre l’altro è stato minacciato con un coltello.
Nel giro di pochi istanti, i rapinatori hanno svuotato le tasche dei tre ragazzi, portando via telefoni cellulari di ultima generazione, portafogli contenenti contanti e documenti, e un paio di occhiali da sole di marca.
Senza proferire parola, gli aggressori si sono dileguati nella folla, lasciando i tre fratelli sotto choc e doloranti. Dopo essersi ripresi dallo spavento, i giovani hanno allertato le forze dell’ordine, fornendo ai carabinieri una dettagliata descrizione degli aggressori e della dinamica dell’aggressione.
Le vittime hanno riportato diverse contusioni e escoriazioni, oltre a un profondo trauma psicologico. Il più giovane dei fratelli, in particolare, ha subito una ferita lacero-contusa al labbro, che ha richiesto alcune punti di sutura.
Le indagini sono attualmente in corso e le forze dell’ordine stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di risalire all’identità dei responsabili.”
“I miei tre figli sono stati aggrediti e derubati da una decina di ragazzi, forse nord-africani.”- spiega il padre delle vittime rivoltosi al deputato di alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli – “Sono rientrati sotto choc e pieni di lividi.
Sono stati per noi giorni durissimi e ringrazio il Signore di averli a casa con noi. La cosa che ha fatto più male ai miei figli è stata la totale indifferenza di chi passava di lì anche dopo l’accaduto.
I miei figli sono di origine bielorussa, li abbiamo adottati e accolti con tanto amore, sono innamoratissimi di Napoli e sanno bene che sono cose che accadono un po’ dovunque. Non vorrei che avessero subito questa aggressione perché scambiati per turisti.”
“Turisti e cittadini sono in balia di criminali e delinquenti. C’è poco da dire. Si, è vero che ormai si tratta di episodi che accadono in ogni città, soprattutto nelle metropoli. Ma il fatto che si parli di un mal comune non ci rasserena, ma anzi, ci allarma ulteriormente, vuol dire che c’è un problema generale sulla sicurezza e che le strade diventano sempre più pericolose ma Il Governo sembra non vederlo.
Aumentare il numero di agenti e pattuglie in strada, aprire nuovi presidi di legalità e caserme, invece che chiuderli, inasprire le pene è l‘unica soluzione possibile per fermare l’escalation di violenza e criminalità”, queste le parole di Borrelli.
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Cosa brutta, speriamo che la polizia riesca a catturare i responsabili e che i ragazzi si riprendano presto.