Oltre 2.000 persone hanno partecipato stamani a Padova, nella basilica di Santa Giustina, ai funerali di Chiara Jaconis, la giovane padovana rimasta uccisa il 15 settembre scorso a Napoli in un tragico incidente, una statuetta caduta dall’alto dei Quartieri Spagnoli.
Sulla bara della ragazza, un semplicissimo feretro in legno chiaro, solo un grande cuscino di girasoli. Un grande dolore segnava i volti del papà di Chiara, Gianfranco, la mamma Cristina, la sorella e il fidanzato Livio, che si trovava assieme a lei nel momento in cui è avvenuto il fatto.
Il cordoglio del Comune di Napoli è stato rappresentato dalla presenza nella chiesa del gonfalone listato a lutto.
“Chiara è stata ricordata come una giovane gentile, solare, generosa nella bellezza ed energia dei suoi trent’anni, così tanto apprezzata da quanti hanno avuto il dono di conoscerla. Il suo volto ha toccato in modo particolare la città di Napoli che ci ha stupiti per l’affetto e la grande vicinanza”.
Lo scrive il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, in un messaggio inviato oggi alla famiglia in occasione dei funerali di Chiara Jaconis, morta perché colpita alla testa da una statuetta nei Quartieri Spagnoli.
“In questi giorni – sottolinea Cipolla – di fronte ad una perdita così dolorosa, le parole sembrano svuotarsi del loro significato e della loro forza. In tutto questo smarrimento imploro con voi e per voi il grande dono della pace del cuore. La fede nel Signore Risorto ci porta a credere che Chiara rimane comunque nella vita, la Vita eterna.
Nel Signore della Vita e della Storia possano continuare a risplendere il volto e lo sguardo di Chiara, e per noi si accenda un desiderio rinnovato di vivere in pienezza l’esistenza che ci è affidata, con passione e nell’amore gratuito”, conclude.
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