Ancora una volta, Körper, Centro Nazionale di Produzione della Danza, rafforza il suo legame con il territorio campano attraverso una nuova e intensa performance artistica, “Tufo”, di Alessandra Sorrentino. Questo evento unico sarà accompagnato dal Maestro Catello Tucci al violoncello e dalla direzione artistica di Gennaro Cimmino, e avrà luogo giovedì 3 ottobre presso il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) in occasione delle giornate del patrimonio 2024 (GEP 2024).
La Collaborazione con il Territorio Campano
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Körper continua a collaborare attivamente con istituzioni pubbliche e locali, come dimostrato dalla performance precedente al Maschio Angioino. Questa sinergia con il territorio campano si concretizza ora al MANN, un prestigioso spazio espositivo che aprirà le sue porte al pubblico durante le giornate del patrimonio.
Un Racconto di Destrutturazione e Ricostruzione
La coreografia, sotto la guida di Gennaro Cimmino, narra un tumultuoso cambiamento dell’anima. Attraverso la forza del movimento e la destrutturazione del mondo interiore, “Tufo” conduce a una ricostruzione fisica ed emotiva della propria esistenza. Questa trasformazione sarà potenziata dalle armoniose note del violoncello di Catello Tucci e da frammenti di musica elettronica.
L’Indagine sul Corpo Femminile
Alessandra Sorrentino vuole esplorare, attraverso il suo corpo, la cruda e reale fatica. La performance, descritta dalla stessa Sorrentino, prevede l’interazione con una tonnellata di mattoni di tufo, spostati uno a uno per costruire una rappresentazione simbolica di una casa emotiva, un rifugio interiore. Questa costruzione è una metafora della lotta quotidiana e della resilienza.
Il Confronto con la Fatica Quotidiana
Il significato profondo della performance si rivela nel trascinamento e scomposizione dei mattoni, un atto che rappresenta il peso della vita. Questa fatica fisica diventa uno specchio per il pubblico, spingendolo a un’auto-liberazione e alla costruzione collettiva di un’opera d’arte insieme all’artista.
Ispirazione da Sartre
La performance trae ispirazione dalle parole di Jean-Paul Sartre, enfatizzando il concetto di spaesamento. Sartre descrive una lotta interiore con una sabbia mobile che consuma l’anima, domandando a ciascuno di noi chi siamo realmente nel profondo: viaggiatori, abitanti o semplici spettatori del nostro spettacolo interiore? Questa intensa e riflessiva performance promette di essere un’esperienza emozionante, coinvolgente e, soprattutto, indimenticabile per tutti coloro che vi assisteranno.
Articolo pubblicato il giorno 30 Settembre 2024 - 12:07