TikTok, nato come piattaforma per condividere brevi video divertenti e creativi, sta evolvendo in qualcosa di molto diverso. Sempre più spesso, i contenuti che dominano la scena non sono caratterizzati da creatività o talento, ma da volgarità, banalità e comportamenti provocatori.
Il risultato? TikTok sta creando veri e propri “mostri” della comunicazione, amplificando devianze che si appiattiscono su un modello di volgarità e stupidità, spingendo sempre più persone a seguire questa tendenza per ottenere visibilità e successo.
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Uno dei fenomeni più evidenti su TikTok è la crescente popolarità di creator che utilizzano la volgarità come mezzo principale per attirare attenzione. Gridano, insultano, sbeffeggiano, e creano situazioni di conflitto apparente solo per ottenere visualizzazioni. A peggiorare la situazione, alcuni di loro assumono atteggiamenti da “guappi” o “personaggi”, spesso adottando pose da malavitosi, con l’intento di vendere prodotti o costruire una certa immagine. Questo tipo di comportamento non solo banalizza la comunicazione, ma la avvelena, rendendo i contenuti tossici la norma.
Il problema non risiede necessariamente in queste persone – la volgarità e il sensazionalismo esistono da sempre – ma nel modo in cui TikTok offre loro una piattaforma che amplifica esponenzialmente il loro impatto. L’algoritmo della piattaforma cinese sembra incentivare questi comportamenti, promuovendo video che suscitano più interazioni, indipendentemente dalla loro qualità o dal messaggio che veicolano. Invece di far ridimensionare questi fenomeni, TikTok li rende “trend”, spingendoli nelle bacheche di milioni di utenti.
Un altro aspetto preoccupante è l’effetto a catena che si verifica tra i creator. Quando gli utenti vedono che questi “personaggi” volgari e provocatori ottengono successo, iniziano a copiarne il modello. Invece di puntare sull’originalità, sempre più creator optano per la strada facile del sensazionalismo, abbassandosi a realizzare sketch banali o siparietti stupidi, con il solo scopo di replicare il successo di chi ha sfondato grazie alla volgarità.
Questo fenomeno è particolarmente diffuso in alcune aree d’Italia, come la Campania, dove diversi “fenomeni” locali hanno accumulato milioni di follower semplicemente adottando uno stile che mescola la volgarità alla provocazione. Pur senza fare nomi, i riferimenti a certi personaggi sono chiari e sotto gli occhi di tutti.
Il risultato è che i nostri feed su TikTok si riempiono di video in cui questi “fenomeni” urlano, insultano, lanciano oggetti o prendono in giro categorie vulnerabili, come i disabili. Spesso, quando qualcuno cerca di riportare un po’ di buon senso nei commenti, viene sbeffeggiato o deriso, creando un circolo vizioso di negatività. Questi “mostri digitali” non si rendono nemmeno conto del danno che stanno facendo, né di quanto le loro azioni siano solo il riflesso di una disperata ricerca di attenzione. Alla fine, ciò che viene percepito come “originalità” è spesso solo un’imitazione superficiale di altri creator altrettanto volgari.
Il vero problema è che TikTok non solo permette a queste dinamiche di proliferare, ma le incoraggia. Gli algoritmi della piattaforma, progettati per massimizzare l’engagement, tendono a promuovere i contenuti che provocano reazioni, indipendentemente dalla qualità o dal loro impatto sociale. Così, questi personaggi si trovano improvvisamente catapultati nell’arena del successo, con numeri da capogiro in termini di follower e visualizzazioni.
Non tutti i creator di TikTok, però, seguono questa strada. Ci sono esempi di persone che hanno raggiunto il successo grazie alla creatività, all’intelligenza e all’originalità. Alcuni di loro sono riusciti a conquistare il grande pubblico, superando i confini della piattaforma e raggiungendo un pubblico più vasto, anche fuori da TikTok. Questi creator, purtroppo, sono in minoranza, ma rappresentano un faro di speranza in un panorama altrimenti dominato da contenuti mediocri e volgari.
La stragrande maggioranza di questi “fenomeni” volgari, per fortuna, rimane confinata a un successo locale. Anche se vantano milioni di follower su TikTok, il loro impatto è limitato a una nicchia di pubblico che si nutre di questo tipo di contenuti. Il problema, però, rimane: TikTok continua a essere il motore che amplifica e rende virali questi “mostri” digitali, trasformando comportamenti negativi in tendenze seguite da molti.
Alla fine, la responsabilità non è solo di chi crea questi contenuti volgari e provocatori. Queste persone esistono da sempre e probabilmente esisteranno sempre. La vera questione è il ruolo di TikTok come cassa di risonanza. La piattaforma cinese non solo amplifica questi comportamenti, ma li legittima, trasformandoli in modelli da seguire.
Mentre alcuni creator riescono a sfondare grazie alla loro originalità e al loro talento, la maggior parte dei contenuti che vediamo riempire i nostri feed non sono altro che la conseguenza di un sistema che premia la volgarità e la provocazione. E TikTok, con la sua gestione algoritmica orientata esclusivamente ai numeri, è il principale responsabile di questo degrado sociale.
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