La Polizia Penitenziaria del Nucleo Traduzioni di Secondigliano ha sventato un tentativo di suicidio da parte di un detenuto italiano di 42 anni, appartenente alla categoria protetta ai sensi degli articoli 609 bis e 609 ter del Codice Penale.
Il detenuto, ospitato presso il carcere di Secondigliano, si trovava nelle camere di sicurezza del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa, in attesa di un’udienza, quando ha cercato di impiccarsi utilizzando una cintura da accappatoio.
La cintura gli era stata fornita dal capo scorta per evitare che i pantaloni gli cadessero durante il trasferimento verso la struttura giudiziaria.
A dare la notizia è stato il sindacato Osapp. La scorta, composta da 4 unità invece delle 6 previste, ha prontamente notato il tentativo di suicidio e ha agito senza esitazione, tagliando la cintura e allertando immediatamente i soccorsi.
Grazie alla rapidità e all’efficacia dell’intervento degli agenti, un’auto medica e un’ambulanza sono giunte sul posto in soli 7 minuti dalla chiamata, permettendo così di prestare le cure necessarie al detenuto e salvargli la vita.
“Ancora una volta, la Polizia Penitenziaria si è trovata a fronteggiare una situazione estrema, dimostrando, nonostante le carenze e le difficoltà operative, una professionalità e una prontezza di intervento eccezionali”, ha dichiarato il Segretario Generale dell’Osapp, Leo Beneduci.
“Questi episodi confermano quanto il nostro personale sia costantemente esposto a rischi e responsabilità fuori dal comune, operando in contesti difficili, spesso con risorse insufficienti”.
Beneduci ha rimarcato le gravi carenze strutturali e organizzative che continuano ad affliggere il sistema penitenziario e giudiziario italiano. “Non è accettabile che si continui a chiedere al personale della Polizia Penitenziaria di lavorare in condizioni precarie, con organici ridotti e senza il supporto adeguato.
Questo episodio, pur con un esito positivo, dimostra quanto sia urgente una revisione radicale del sistema di scorta e sicurezza e una maggiore attenzione alle necessità operative del personale.”
“Noi, come OSAPP,” conclude il leader del sindacato, “proporremo che il personale intervenuto per salvare la vita al detenuto con professionalità e tempestività venga insignito di un tangibile riconoscimento di servizio da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Questo gesto eroico merita il giusto riconoscimento, non solo per il valore umano dell’azione, ma anche per l’enorme contributo che, ogni giorno, i nostri agenti offrono alla sicurezza e alla giustizia del Paese.”
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