Napoli. Con rabbia e paura, gli abitanti della Vela Rossa e della Vela Gialla di Scampia si sentono “come appestati” e “abbandonati”.
La paura di non avere un posto dove dormire, soprattutto con i bambini, è palpabile. “Nessuno ci vuole affitare casa”, è il lamento comune tra chi è stato destinatario dell’ordinanza di sgombero del sindaco, emessa per ragioni di sicurezza.
Gli edifici in questione, circa cinquanta, sono ritenuti pericolosi, un rischio che non si può più correre dopo il tragico crollo delle passerelle della Vela Celeste lo scorso luglio, che causò la morte di tre persone e ferì gravemente altre, inclusi bambini.
Anche gli ex residenti della Vela Celeste, già sgomberati, continuano a protestare per la mancanza di soluzioni abitative. “Da mesi cerchiamo una casa in affitto, ma i proprietari rifiutano”, afferma Bruno, evidenziando un pregiudizio verso chi proviene da Scampia.
“C’è razzismo nei confronti di chi viene da qui”, aggiunge, comprendendo le paure ma sottolineando la bontà di molte persone che vivono a Scampia.
Oggi, la polizia municipale ha notificato l’ordinanza di sgombero a diversi residenti delle Vele Rossa e Gialla, con un totale di 52 ordinanze emesse. Secondo il censimento comunale, circa 270 nuclei familiari, oltre mille persone, abitano queste due Vele.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato: “Chi viene dalle Vele non deve essere stigmatizzato. Siamo in una fase transitoria verso una soluzione definitiva, ma è necessario anche un atto di solidarietà”.
Manfredi ha spiegato che, dopo valutazioni tecniche ad agosto, si procederà con lo sgombero di una sessantina di appartamenti, dando tempo ai residenti per il trasloco. “Molti si sono già spostati autonomamente”, ha aggiunto, prevedendo che entro una settimana si procederà con gli altri. Il piano è demolire le Vele e costruire nuovi alloggi.
Tuttavia, la realtà per gli sgomberati è dura. Scritte sui muri della Vela Celeste come “Diritto alla casa” e “Nessuno può capire il dolore che proviamo a lasciare casa nostra” riflettono il disagio.
Emanuela, un’altra residente, racconta di come le agenzie immobiliari rifiutino gli affitti a chi viene da Scampia, lamentando l’assenza delle istituzioni: “Ci stanno abbandonando. Il sussidio comunale non basta; vogliamo i nostri diritti e la nostra dignità. E chiediamo che si inizi a costruire le nuove case”.
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