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Scafati, restituiti i beni all’imprenditore Giulio Cesarano: nessun legame con la camorra

Per l'imprenditore delle pompe funebri finisce un incubo durato anni

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Scafati. Nessuna confisca e l’immediata restituzione di tutti i beni sequestrati a Giulio Cesarano, imprenditore delle onoranze funebri, e ai suoi figli: è questa la decisione del tribunale di Salerno – Sezione misure di prevenzione depositata il 12 settembre 2024.

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Secondo i giudici salernitani, Cesarano non è legato alla criminalità organizzata e dunque sono leciti anche i beni intestati ai suoi familiari.

La decisione dei giorni scorsi segue di pochi mesi il sequestro preventivo di quote societarie e un terreno agricolo, avvenuto a gennaio 2024, nei confronti della famiglia Cesarano, scaturito da un’inchiesta della Procura delegata alla Direzione investigativa antimafia di Salerno.

La misura di sequestro ai fini della confisca riguardava quote di partecipazioni societarie, conti correnti, beni immobili e un terreno agricolo intestati ai figli di Giulio Cesarano che secondo la Procura erano sproporzionati rispetto al reddito degli intestatari e dunque riconducibili all’attività di onoranze funebri coinvolta in un processo della Dda napoletana.

La ditta Cesarano era finita, nel 2018, nel mirino dell’antimafia per sospetti legami con il clan camorristico D’Alessandro di Castellammare di Stabia.

Accusa pesantissima, quest’ultima, caduta nel processo che si è celebrato al Tribunale di Torre Annunziata e conclusosi a marzo del 2023 con l’assoluzione definitiva per Giulio Cesarano, il fratello Alfonso e gli altri coindagati.

Sulla scorta del procedimento penale napoletano la procura salernitana aveva nel frattempo promosso un’indagine parallela per scoprire i proventi della presunta attività illecita e a gennaio era arrivato il sequestro, oggetto del procedimento di confisca definito nei giorni scorsi, con la restituzione di tutti i beni.

La difesa ha dimostrato la liceità dei beni

Nel corso del procedimento, infatti, la difesa ha dimostrato la liceità dei beni intestati agli indagati e sulla scorta dell’assoluzione senza appello nel procedimento penale napoletano i giudici – presidente Cristina De Luca, giudici Dolores Zarone e Rosaria de Lucia – hanno rigettato la richiesta di confisca e ordinato la restituzione ai proprietari di tutti i beni sequestrati.

Nella richiesta avanzata dalla Procura vi era anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti in Giulio Cesarano, anch’essa rigettata dai giudici, in quanto l’imprenditore è risultato estrano a contesti di tipo malavitoso così come è stato stabilito dal Tribunale di Torre Annunziata.

Si conclude, così, una vicenda giudiziaria – durata anni – nella quale è stata coinvolta l’impresa di onoranze funebri Cesarano, operante nell’Agro nocerino e nell’area stabiese.

La sentenza del Tribunale di Salerno – sezione misure di prevenzione – ribadisce quanto ha sempre sostenuto Cesarano attraverso i suoi difensori di estraneità ad ogni contesto di tipo illecito della sua attività imprenditoriale.

Il sollievo dell’imprenditore Giulio Cesarano dopo anni di inchieste

Giulio Cesarano, dopo la definizione positiva di tutti i procedimenti a suo carico, ha commentato con sollievo la vicenda sui suoi profili social esprimendo gratitudine nei confronti della magistratura che ha riconosciuto la correttezza del suo lavoro e quello dei familiari.

“Lasciate che esprima la soddisfazione e la gratitudine, verso quei magistrati che dopo anni di sofferenza personale e familiare hanno riconosciuto la correttezza del mio lavoro e quello dei miei familiari”,  scrive Giulio Cesarano.

E poi aggiunge: “Nei tanti anni di impegno quotidiano indagando non è stato riscontrato nessun profilo di pericolosità che lo abbia indegnamente favorito.

Anche il Tribunale di Salerno, dopo quello di Torre Annunziata, ha verificato e riconosciuto la correttezza di tutti i profili della mia persona e di quelli dei miei cari, senza trovarvi nessuna macchia. Ho sempre avuto fiducia per l’esito positivo del caso proprio perché, la stessa fiducia, l’ho sempre avuta verso la Magistratura.

Ora si torna a vivere con rinnovata fede e con l’impegno di un tempo, grato anche ai tanti amici che in questi anni ci sono stati vicini senza mai dubitare” .

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